CORRI OLIMPIA EUR 7^ edizione – di Paolo Fedele

Sono certo che ai diversamente giovani come me, la canzone che più tornava nella testa, era quella cantata, in un Sanremo dei primi anni 70, da due giovani: Nada e Rosalino Cellamare, meglio noto come Ron. La canzone si intitolava “Ma che freddo fa”.

Era un po’ il leit motiv di tutti i podisti radunati in Piazza Luigi Sturzo all’Eur, e a maggior ragione da chi stava li da prima delle sette a montare gazebo e quant’altro.

Ma era anche l’occasione per festeggiare due nostri autorevoli atleti che, con questa gara, hanno fatto cifra tonda: 400 gare per Super Ignazio Farina e 350 per il Vate Claudio Leoncini.

A loro due auguro di rompere altri muri al più presto e magari al sottoscritto di toccare quota 200.

E già che ci sono, cosi mi tolgo il pensiero, buon compleanno a due nostri atleti, ovvero Maurizio Zampetti e la mia concittadina Silvia Mobili, anchor woman di Radio Capital.

Cominciava con ordine.

Per capire le cose bisogna viverle. Oggi il GS Bancari Romani era impegnato anche nell’organizzazione della staffetta 8×20 nell’ambito della lodevole iniziativa di Telethon, nella magnifica location dello stadio delle Terme. E di questa manifestazione sarà, ne sono certo, esaustivo il nostro Direttore Tecnico Luciano Duchi, nel suo comunicato.

C’era l’esigenza di trovare persone che dessero un aiuto al Gazebo e, con piacere mi sono offerto.

Appena uscito da casa, e non erano ancora le sei, il gallo del mio quartiere, con gesti significativi, mi chiedeva” ma ndo c…xo vai a quest’ora!

A parte gli scherzi non bisogna mai finire di ringraziare coloro della nostra squadra fanno in modo, sacrificando le ore domenicali del riposo, di farci trovare Gazebo, pettorali e quant’altro disponibili per partecipare alle gare e sempre con il sorriso e la battuta pronta. Fare nomi è esercizio inutile, li conosciamo tutti. Questo per dire che oggi non è stato per me un sacrificio uscire da casa quando ancora era buio e fornire il mio contributo alla Squadra.

Arrivo tranquillamente al ritrovo gara e trovo Ignazio, Claudio, Raffaele Russo e il grande Giorgio Lamberti a svuotare il furgone sociale.

Facile parcheggio per la mia vetusta Point Mobile proprio di fronte al Gazebo.

Dopo aver preso il giusto caffè, la squadra era così distribuita: il sottoscritto alla consegna pettorali, Claudio e Raffaele dispensavano magliette pacco gara, Giorgio invitava a compilare il modulo iscrizione per il 2019 e ovviamente Ignazio alla cassa.

Alla fine saranno due i no-show.

Coraggio, bisogna spogliarsi e mettersi in assetto di gara. Riesumo dall’armadio la maglia termica e sopra canottiera sociale. Un po di riscaldamento con Laura Turco e sotto lo striscione di partenza la cui posizione è differita rispetto a quello, agognato, di arrivo.

Piacevoli gli incontri, dopo tempo immemore ritrovo, reduce da viaggi oltre oceano, la dolce Francesca Giambuzzi. Insieme a lei alla Turco e alla “Sora Bionda” Daniela Gasperoni, aspettiamo lo sparo di partenza, fissata alle ore 9,30. L’effetto “bue-asinello” che si produce quando si è in tanti ad aspettare qualcosa, ha il potere di far aumentare qualche grado la temperatura, per niente allegra.

Via. Dopo il primo km io e la Turco sorpassiamo la coppia di zii Carlo e Tonino. La cosa dura poco, dopo 400 metri contro sorpasso e scompaiono dai nostri radar.

Si passa davanti a Casa Roma Ostia e poi discesa ad ampie falcate. È il primo giro “corto” di tre km. Poi via Romolo Murri e tratto in salita prima dolce, poi più marcata e si ritorna al punto di partenza di piazza Sturzo. Segue un tratto copia e incolla ma poi il tragitto cambia. Il ritmo è discreto, l’unico inconveniente, già avvenuto nella gara della Natalina, mi fermo per legare meglio la scarpa e mezzo minuto se ne andato per questa operazione.

Raggiungo di nuovo la Turco e insieme affrontiamo il tratto più aspro della gara, ovvero i 400 metri che ci portano su al Fungo, con vista al Palalottomatica.

Poi è solo discesa che ci porta ai lievi saliscendi del laghetto. Per fortuna il suolo è abbastanza asciutto e si è potuto correre al meglio delle proprie possibilità, che però al nono km o quasi, sono abbastanza limitate.

È la volta della salita di via Tupini che viene affrontata con il piglio che solo il podista Bancario conosce. La voce dello speaker ci significa che ormai è fatta e taglio il traguardo con un dignitoso 56,22 e altri km messi nelle gambe, ed è quello che conta.

Subito al gazebo per coprirmi e avviarmi al ristoro.

Piccola critica. Anche i lattanti sanno che il 16 dicembre c’è la possibilità che faccia freddo.

La bevanda che più è gradita al podista, nelle condizioni climatiche invernali, è il the caldo. Nessuno ha visto l’ombra della calda bevanda.

 

Veniamo ai numeri

Arrivati 983 con un 12% in più rispetto al numero degli arrivati del 2017

Vince la gara maschile il pupillo dell’Olimpia Eur Roberto Rutigliano che chiude con 32,48, precedendo di 18 secondi Domenico Liberatore della Podistica Solidarietà. Terza piazza per Davide Di Folco, l’atlta della Polisp Ciociara A.Fava arriva dopo quasi un primo dal vincitore.

Tra le donne si impone Sara Carnicelli con 36,53, medaglia d’argento per Maria Casciotti della Podistica con 38,06 seguita dopo una manciata di secondi da Virginia Petrei della Acsi Italia Atletica, stesso team della vincitrice.

 

Vediamo casa nostra.

Gradino alto del podio per Nik Cardellini con 36 primi netti e per lui ottava posizione assoluta. Nel giro di 50 secondi arrivano Emiliano Fossatelli (36,36) e Domenico Cocchia (36,50).

Seguono Angelo Mazzoli 38,06; Andrea Cocciolo 38,11; Alex Celli 38,26; Riccardo Formai 38,27; Gian Luca Battista 38,34; Marius Huza 38,52 e chiude la Top Ten maschile Daniele Giannini con 39,07.

Tra le donne puntuale vittoria di Roberta Boggiato, sesta posizione assoluta per lei con il crono fermato a 41,56. Conferma per Loredana Berardinelli, argento con 43,45 e bronzo per Giulia Faggi con 44,43.

Seguono la ritrovata Francesca Giambuzzi con 47,31; Vale Smolyar 48,36; Stefana Agliata 48,49; Giovanna Ciboddo con 50,24; Sabrina Molinari con 51,22; Sara Belà 52,31 e chiude la girls Top Ten Martina Moscetta con 53,46.

Vanno a premio di categoria Cardellini, Berardinelli, Milone, Catini, Boggiatto e Vincenzo Cappadocia. Gli ultimi tre vincono le loro rispettive categorie.

Nonostante il percorso tecnico sono fioccati i best e per brevità ne cito solo i cognomi:

Celli, Battista, Eramo, Zampetti, Torti, Papeo, Tracitto, Ferrari, Marini, Bruno, Corallo, Caria tra gli uomini e tra le donne Agliata e Cilidiariu.

Non ho dimenticato la classifica a squadre. Vincono i Ramarri di Villa Paphili con 1230 arrivati, segue la Podistica Solidarieta con 123 e il GS Bancari Romani con 120. Va detto che molti nostri atleti erano impegnati nella staffetta di Telethon sia come competitors che come facenti parte del comitato organizzatore. Senza dimenticare nostri podisti di stanza a Pisa nella Maratona e mi piace ripetere i complimenti che il nostro Coach ha fatto a Roberto Del Negro autore di una buona prova all’ombra della torre di Pisa.

Non voglio fare polemiche, ma non è piaciuto alle prime tre squadre classificate l’assenza della cerimonia di premiazione delle medesime.

Giusto premiare gli assoluti e le categorie con enfasi ma dimenticare le tre squadre che hanno classificato 373 atleti sui 983 arrivati, ovvero quasi il 40% dell’intero lotto, è, a mio modesto avviso, deprecabile.

La temperatura è più abbordabile quando punto la prua verso casa.

Termina quindi il campionato sociale 2018. Naturalmente non sarò io a scendere nei dettagli, dovrò però scendere molto nella classifica per trovare il mio nome. Però sono contento, era da tempo immemore che non correvo 6 gare consecutive.

E non finisce qui, a Dio piacendo per me c’è una gara a Civitavecchia di circa 8 km corsa interamente nel porto. Come avrebbe detto il grande Totò “questo posto non mi è nuovo”.

Ciao Bancari, Alè.

 

 Paolo Fedele   

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