La Maratona di Verona vista da Roberto Del Negro erede diretto di Cangrande della Scala

Nella splendida Verona ieri si è corsa la Hoka Marathon (1264 classificati), la Zero Wind Cangrande Half Marathon (2268 classificati), la Avesani 10 km (599 classificati) e la 10 km non competitiva (con ben 1340 partecipanti).

Sono sicuramente numeri importanti e che fanno riflettere visto che la manifestazione si trova in calendario la settimana dopo i campionati italiani di Ravenna, dove si correva anche la mezza, e quella prima della sempre partecipata maratona di Firenze.

Il percorso della maratona è dato dai 2 giri della mezza maratona, praticamente piattissimo e scorrevole con una unica insidia: il vento. Infatti al secondo giro purtroppo si è fatto sentire, rallentando il ritmo di gara di quasi tutti i partecipanti. Finalmente una temperatura fresca con sole gradevole, tifo solo nelle vie centrali di Verona, davvero ottima l’organizzazione dei ristori.

Dopo l’esperienza da pacer metronomo delle 3 ore nelle prestigiosa maratona di Venezia e dopo aver corso l’ultimo lungo alla Mare Lago delle Terre Pontine avevo scelto di correre Verona per sfruttare il treno della mezza nella prima parte, perchè il pezzo della ciclabile lo avevo già affrontato nelle mie partecipazioni alla Resia Rosolina Relay, perchè a Verona si mangia bene e si beve pure meglio.

Compagno di trasferta il bravissimo Pasqualino De Pascale al quale avevo pronosticato mesi fa un suo tempo potenziale in maratona che raggiungerà sicuramente appena riuscirà a gestirsi anche sulla distanza regina.

La mia gara invece è iniziata martedì quando dopo una tranquillissima corsa di scarico ho sentito un fastidio all’adduttore destro. Io non sono scaramantico ma la settimana della maratona sto attento pure a salire e scendere dal marciapiede. Riposo, terapie e preghiere.

Parto quindi un poco condizionato, so benissimo di non avere la gamba veloce di Milano ma ho attaccato il mio pettorale già voglioso di correre i fatidici 42195 metri. Come immaginavo la prima metà di gara mi vola letteralmente perchè seguo il treno dei mezzi maratoneti e rimango coperto. Nel biscotto sul lungo Adige incrocio Pasqualino e ad occhio mi sembra che corra con un passo molto allegro (infatti passa alla mezza in 1h27). Io chiudo la prima mezza in 1h22 e spicci e inizio del secondo giro. Rimango in un gruppetto di 6 runner che però km dopo km perde qualche pezzo. Recupero e sorpasso anche un paio di corridori che evidentemente avevano osato troppo. Ad un certo punto il vento diventa molto fastidioso, non ho più nessuno che mi copre e resisto al mio passo costante. Per un attimo penso di provare ad allungare ma sento che il rischio di “saltare” è forse troppo alto. Prima regola del maratoneta: la maratona è più stronza di te, ricordatelo sempre.

Al solito biscotto incrocio nuovamente Pasqualino che sorride, segno che sta in giornata di grazia. Ultimo passaggio nella bellissima Piazza delle Erbe per poi affiancare l’Arena e arrivare sul traguardo.

Sono stanchino ma la giornata è meravigliosa, la medaglia merita e mi dicono che mi sono classificato 24° assoluto in 2h46’36”. Attendo l’arrivo di Pasqualino che arriva raggiante con il suo PB di 2h57’12”. Se la merita tutta questa soddisfazione!

A seguire altri due atleti GSBR: Giuseppe Procopio (2h58’59”) e Andrea Toppano (3h42’43”).

Foto di rito, telefonata al coach Luciano Duchi molto contento, doccia e terzo tempo in cui non abbiamo fatto prigionieri. Spritz, vino e grappa barricata sono ottimi recovery drink ….no?

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