Viaggiare per correre o correre per viaggiare?

Viaggiare per correre o correre per viaggiare

Quando chiedete a qualcuno perché corre, spesso, sentirete risposte del tipo: devo recuperare la forma fisica, voglio dimagrire, è un’opportunità per conoscere nuove persone, è uno sport che puoi fare senza limiti di orario e senza una particolare attrezzatura (magari per qualcuno è esattamente il contrario ??), voglio correre la Maratona di New York…se lo chiedete a me la risposta sarà : voglio girare il mondo e condividere le esperienze e la passione per la corsa con altri compagni di viaggio.

Con questo spirito un nutrito gruppo di atleti del GSBR (18), accompagnati da mogli, mariti, compagne/i, amici, figli… (totale 33) hanno deciso di conoscere meglio Lisbona. La capitale del Portogallo ospitava nel week end del 9 ottobre una triplice competizione: Maratona con partenza da Cascais, luogo ambito dai surfisti e meravigliosa località di mare affacciata sull’Oceano Atlantico a circa 30 km dalla capitale; Mezza Maratona e 8,5Km. Le tre gare nel complesso hanno coinvolto più di 10.000 persone.

La voglia di vivere una nuova esperienza ha fatto sopportare anche il trauma di un volo alle 6,45 con connessa alzataccia alle 4,30 (per qualcuno abituale orario di corsa). Non una lamentela, solo sorrisi a Ciampino. Se non bastava questa prima prova nessuno si è abbandonato su un letto o stravaccato su una poltrona e arrivati alla destinazione lusitana tutti si sono lanciati alla scoperta della città, ahimè, anch’essa costruita su 7 colli.

La prima scoperta non è stato un monumento, un palazzo o altro ma le Pasteis de nata (pastine alla crema), si tratta di una ricetta di tortine di sfoglia farcite con una crema che si prepara con uova e latte e durante la cottura in forno si forma uno strato caramellato che è proprio la particolarità di queste tortine di foglia e crema. Voto 10!!! Impossibile resistere alla tentazione di mangiarne una dietro l’altra. Le troverete ovunque dal piccolo locale, al carretto in strada, al forno specializzato…fino al bar dell’aeroporto (ho visto contenitori di varie dimensioni di pastes nelle cappelliere dell’aereo). E come i bambini in gita scolastica e dopo circa 20000 passi percorsi tra le stradine della parte vecchia della città l’allegra combriccola vive la seconda esperienza unica di Lisbona. Un lungo giro attraverso i colli sul famoso tram giallo nr. 28. Ripide salite ed ardite discese, stradine strettissime e chicane da formula uno una vera giostra tra i mille colori di questa meravigliosa città con il sottofondo dello sferragliare delle rotaie.

Il sabato giornata calda quasi estiva interamente dedicata alla conoscenza della città accompagnati da un tutor bravissimo. Una guida di origine brasiliana con una voce saudente (a detta delle donne del gruppo) una calma serafica ed una conoscenza dei luoghi e della storia appassionata. Senza la dovuta organizzazione e programmazione le numerose file agli ingressi avrebbero parzialmente rovinato la nostra esperienza ma alla fine tutto è stato apprezzato, compresa la sosta pranzo nel fantastico Mercato Time Out.

La sera in albergo briefing pre gare,molta eccitazione ma grande allegria e consapevolezza dei propri valori.

I 18 atleti del GSBR, quasi tutti aderenti al Luciano Duchi Running Project, si sono presentati ai nastri di partenza con obiettivi diversi: c’erano tanti volti nuovi, iscritti al Gruppo nell’ ultimo anno che avevano voglia di sfidare il tempo con la nuova maglia (Tonino Sbardella, Sarah Giordano, Emanuela Bongianni), c’erano vecchi iscritti che non correvano all’estero da tempo (Ignazio Farina, Fabrizio Abate, Carlo Cerioni, Maria Felicetti, Francesca Occhinegro, Giovanni Romani), c’erano degli abituè delle Maratone e delle Mezze(Valerio Jorio, Marco Localzo, Armando De Sossi), c’era chi voleva il best sulla distanza prescelta ( Carlo Fornario, Andrea Neri, Marco Cavarra, Sebastiano Violante, Valeria Barucci, Giovanni Paolino). Li ho voluti menzionare tutti perché sono stati TUTTI formidabili soprattutto per il grande senso di gruppo che hanno saputo infondere. Nessuno all’arrivo è voluto tornare subito in albergo, tutti hanno voluto attendere l’ultimo che ha tagliato il traguardo per regalargli l’ultimo incitamento ed il primo abbraccio. Quelle divise azzurre si distinguevano bene in Placa do Commerco confuse tra i 10000 arrivati. Alla fine 7 Personal Best e tante grandi prestazioni. E’ doveroso ricordare che alla Maratona hanno preso parte, pur non essendo aggregati al gruppo, Alessia Tommasini e Massimo Caria. Loro avevano da compiere una missione speciale.

Foto di Gruppo prima della partenza

La particolarità dei tracciati di Lisbona è che pur correndosi nella stessa giornata le tre gare hanno percorsi parzialmente o totalmente differenti. Già detto della partenza della Maratona lontana più di 30 km dall’arrivo di Lisbona, il percorso si snoda sempre con l’Oceano accanto, una lunga scogliera disseminata di piccoli paesini. La strada scorre sotto le scarpe dei maratoneti con continui saliscendi che si faranno sentire nei km finali. Cascais, Estoril, Cascavelos, Santo Amaro, Paco de Arcos, Cruz, Torres. Finalmente dopo 32 km il paesaggio cambia, si entra nell’estuario del fiume Tago, il percorso diventa piatto e filante, adesso accanto a noi rivediamo i bellissimi luoghi visitati nei giorni precedenti: la Torre di Belem, il Monastero di Jeronimos, il Ponte XXV Aprile (la fotocopia del Golden Gate di San Francisco) la statua del Cristo Re, il Monumento ai navigatori, il quartiere del Bairro Alto ed il Chiado…fino all’arrivo sulla enorme Placa do Commerco, centro nevralgico di Lisbona affacciata sul fiume.

Foto di Gruppo prima della partenza

La Mezza Maratona e la gara da 8,5Km prendono il via esattamente dalla parte opposta nel bel mezzo del fiume , sospesi sul Ponte Vasco de Gama che con i suoi 17,2Km è il ponte più lungo d’Europa. Gli atleti portati sulla struttura con largo anticipo rispetto alla partenza (circa 2h di attesa) devono correre su questa meraviglia di ingegneria (costruito nel 1998 in occasione dell’Expo) per circa 3km con un tratto in salita ed uno in discesa. Tutto il gruppo arriva poi compatto al Parco de Nacoes (sede dell’acquario e di tanti giardini, hotel e centri commerciali) attraverso una serie di saliscendi e qui chi corre la 8,5km vede il traguardo di arrivo mentre tutti gli altri proseguono un lungo rettilineo di circa 8km che li porta al centro di Lisbona. Si incrocia per un attimo l’arco di arrivo ma mancano ancora i 5km più difficili: l’Avenida de Libertade la strada più importante della capitale, un falsopiano in salita lungo 2,5km seguito da un biscotto di ritorno di eguale lunghezza. Forse a qualcuno all’apice della salita è venuta voglia di tornare in albergo posto propria alla sommità dello strappo, ma è stato un attimo la voglia di chiudere questa ennesima fatica e festeggiare insieme ai compagni ha prevalso su qualsiasi senso di stanchezza.

Sebastiano Violante e Valeria Barucci prima della partenza

Scusatemi mi ha preso il raptus dello scriba ma quando un’esperienza è stata così intensa e ben riuscita si fa fatica a non voler trasmettere le sensazioni provate, a condividere il sorriso delle persone che mi hanno accompagnato in questa ennesima trasferta. Non voglio lasciarvi senza raccomandarvi la bellissima gita sul Tago fatta al tramonto, aperitivo e premiazioni di tutti i partecipanti (ho recuperato dai miei armadi cimeli di 15 anni di corse) e la meravigliosa esperienza della cena con Fado (la musica tipica di Lisbona): tutti mi avevano sconsigliato questa cena di arrivederci ma se non lo avessi fatto mi sarei perso una bellissima serata.

E’ stato tutto molto bello, soprattutto quello che hanno fatto Alessia e Massimo: hanno portato (sotto il loro) il pettorale di Matilde che si era iscritta alla Maratona e avrebbe vissuto questa esperienza con tutti noi. Per Matilde sarebbe stata la Maratona numero…non importa, c’era sempre con quel suo meraviglioso sorriso e c’era anche quel 9Ottobre alla partenza ed all’arrivo…e ci sarà sempre nei nostri cuori.

Paolo Galasso, Marco Cavarra e Marco Localzo

Anche questi, anzi forse soprattutto questi, sono i valori della corsa e dell’amicizia.

Grazie per la pazienza, per chi ha letto fino in fondo e grazie a chi c’era con me in terra lusitana.

Ciao alla prossima.

Paolo

 

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