40ena Dream Run: il team Moccia c’è di Marco Caponeri

E’ sabato 26 settembre, giornata grigia e umida e sono da poco passate le 12:30 quando il Moccia Team è ancora riunito nel parcheggio dello Stadio dei Marmi, davanti a quel che rimane di una crostata, preparata da Manuel Arrigoni, che per sapore e aspetto vale un oro di Berlino.

La nostra partecipazione alla “40ena dream run” è terminata da almeno un’ora e mezza ma il tempo sembra volare quando raccontiamo a turno i tantissimi momenti meravigliosi passati insieme. La vera gara sembra questa: abbiamo gli occhi lucidi e una gioia pura nel cuore nel raccontare sempre più romanzate e condite le nostre “incredibili” avventure con la Joelette di Andrea Moccia. E lui è li con noi: attento, felice e poco importa se un’ora prima alla curva del km 7 sembrava il miglior Valentino Rossi, gomito a terra e gas spalancato perché Manuel per un problema al pettorale aveva deciso di abbandonare alla gravità la joelette. Andrea ride perché sembra sapere che non sarebbe mai caduto e che poi sono queste le cose che ci racconteremo le prossime volte. Sa anche che come tutti i runner siamo bugiardi perché alla partenza dichiariamo un tempo finale tra i 50 e i 55 minuti con un passo sopra i 5’ al km… ma lui lo sapeva già al riscaldamento, non gli serviva di sentire le mie lamentele ai passaggi del primo, secondo e terzo km dove segnalavo che forse 4’20” come passo era leggermente troppo, almeno per me, perché è chiaro che Manuel quando spinge non pensa né al passo né alla distanza… lui spinge… tanto e forte, perché Ignazio è come un masso di granito sardo, non arretra di un centimetro e sembra riposato a quel passo, e perché per fortuna al gruppo si è unito Carlo Fornario che nonostante fosse reduce da un lungo infortunio ad ogni cambio ha spinto come se non ci fosse un domani permettendomi lunghi riposi.

Il tempo finale è un ottimo 44:30, che considerato il percorso, il contesto e le assenze dell’insostituibile Andrea Cacciani e del grande Stefano Cina, permette a Carlo Fornario alla fine della crostata di dire la battuta più bella della giornata: “perché non proviamo ad andare sotto ai 40’?”… Io cerco conforto nelle ultime briciole rimaste nel vassoio ma lo sguardo di Andrea è sembrato dire: “a 4’ facevo il riscaldamento… che aspettiamo?”.

Nota:

INVITO NON TROPPO CELATO DA PARTE DELL’AUTORE A TUTTI I NOSTRI “TOP RUNNER”. Spogliatevi per un giorno dai vostri panni di atleti agonisti e vestite quelli di atleti anche generosi. Cerchiamo proprio voi! Per far vivere ad Andrea il sogno di andare ancora più veloce!

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