21° Trofeo delle 7 Contrade – di Paolo Fedele

La prima domenica di settembre, per noi podisti, è un po’ come tornare a scuola al termine delle vacanze. E per noi amanti della corsa su strada gravitanti nella zona di Roma, la location della ripresa è quasi sempre stata Ostia, con la Corsa Per L’Ambiente.

Poi si è dovuto fare i conti con la tragedia planetaria del Covid, e tutto non è più stato lo stesso.

Però da qualche mese a questa parte qualche segnale di ripresa c’è stato, qualche gara, specie nei “paesetti” di provincia ha avuto vita.

Purtroppo la gara di Ostia, per le problematiche del Covid è stata annullata e, come fosse un preoccupante effetto domino, altre 5 gare a Roma e dintorni hanno subito la stessa sorte

Per fortuna ci sono i “paesetti” ( non vuole essere un diminutivo, anzi), dove grazie anche all’aiuto delle locali  amministrazioni, è più facile organizzare gare.

L’Atletica Orte ha coraggiosamente messo in piedi la 21esima edizione del “Trofeo delle Contrade – Edizione della Rinascita.

Sveglia molto prima di quella che io avevo preventivato e ancora non sentivo il gallo di quartiere in azione. Decido di partire prima e via con la mia Oscar Mobile in direzione Orte.

Naturalmente arrivo con ampio anticipo, facile trovare parcheggio a circa mezzo km dalla location gara. Verifica del Green Pass, autocertificazione e a me il pettorale.

Qualcuno dice che tutte queste restrizioni privano della libertà.

Personalmente sono totalmente in disaccordo. personalmento sento mancare la mia libertà, quando faccio la fila alla posta o, che so, all’anagrafe per il ritiro di un certificato.

Ben vengano queste restrizioni,se ci consentono di tornare a una vita normale, o quasi. Non dimentichiamo che un anno fa, di questi tempi, era rischioso uscire da casa.

Scusate se sono andato fuori tema.

Giungono in loco Leone Castellana prima e Silvia Romeo, la dolce Mamma Volante, poi. Con loro formo la pattuglia del GSBRun al Trofeo delle Contrade

Con la partenza in discesa è cosa buona e giusta fare un cospicuo riscaldamento. In parte lo faccio compiendo il tragitto auto-partenza almeno 2 volte e già siamo a duemila metri e un km tra i vicoli intorno a Piazza della Libertà, punto di partenza e di arrivo.

Il protocollo prevede partenze scaglionate a gruppi di 50. Mi tocca il terzo gruppo e l’emozione della partenza è la stessa di sempre.

A scattare foto è il grande Gianfranco Bartolini, presente in ogni dove.

Non parto a spron battuto, cerco di gestire le energie lungo i 13 km, ciò nonostante corro i primi due, agevolato dalla discesa, sotto i cinque a km. Evito di pensare a quello che succederà all’arrivo, ovvero alla salita finale.

Per qualche secondo ho temuto di interrompere la gara verso il quinto km, poggiando male il piede destro sull’asfalto sconnesso. Per fortuna ho ripreso subito, anche se la paura ha provocato un rallentamento.

Intorno al settimo troviamo un lungo tratto in sterrato, la memoria è andata a ritroso e ho pensato alla gara di Colonna, ben organizzata da Fausto Giuliani. L’unica differenza che nella gara di Orte non c’era il punto di ristoro con mescita di vino!!

Si ritorna sull’asfalto e troviamo la seconda, santa e benedetta, doccia. Non fa caldo asfissiante, ma è stata lo stesso benvenuta.

Si arriva ormai all’epilogo con la lunga salita, interrotta da un breve tratto in discesa.

Gli ultimi 650 metri sono da tappone alpino al giro d’Italia.

Li affronto prima con un po’ di timore, poi grazie all’incitamento della gente, do tutto e metto il, si fa per dire, turbo, sorpassando almeno tre podisti. Naturalmente gli allenamenti collinari che ci prescrive Big Coach Luciano, hanno fatto effetto

Mi presento sotto l’arco mandando un bacio a mamma e papà che dal cielo avranno fatto il tifo e con il sorriso a 360 gradi.

Crono finale 1°13’18”. Più o meno 12 minuti in più rispetto a 11 anni fa, edizione del 2010.

Ma gli anni passano e con essi aumentano gli acciacchi. Ma va bene cosi.

I numeri:

156 arrivati e a fronte di 156 iscritti. Notevole decremento rispetto all’edizione del 2019 con 267 arrivati. Addirittura nel 2010, quando tutto funzionava a dovere e non c’era la run card erano 475, con una discreta pattuglia Bancaria.

Podio alto per il ternano Gianfilippo Grillo che chiude con 44’18”. Ai lati del podio si classificano, arrivando in volata, Yahya Boudoma, Sabina Marathon, e Alessio Biagioni, di Arrivo piano ma arrivo, entrambi con 48 minuti netti.

Come da pronostico l’arrivo delle donne: medaglia d’oro a Paola Patta, di Podistica Solidarietà con 55’04”; argento alla nostra Silvia Romeo, 56’02” e bronzo a Claudia De Vita di Atl. Monterorondo con  58’40”.

Completano la pattuglia del GSBR l’immarcescibile  Leone Castellana con 1°06’26” e il sottoscritto con il tempo sopra citato.

Una bella tosta gara, ben organizzata,  che a mio avviso meritava una maggiore partecipazione.

Con ogni probabilità ha giocato contro il clima di incertezza causato dai noti e tristi motivi  anche e soprattutto la presenza di due maratone in questo mese di settembre, ovvero Roma tra quindici giorni e Berlino nell’ultima domenica del mese.

Mi avvio verso la mia Oscar Mobile felice con un congruo pacco gara. dopo essermi rinfrescato, ritorno alla piazza per assistere alla premiazione. Sommando tutte le volte che ha fatto il percorso auto-piazza, credo di totalizzare almeno 5000 metri. Ma per il consumo di calorie, va più che bene.

Per quanto mi riguarda la prossima gara è la Maratona di Roma, versione staffetta.

Il Dream Team è composto da Cristina Cicerchia, Leone Castellana, Massimo Caria e il sottoscritto, che dovrà correre la quarta e ultima frazione. Chi vivrà vedrà

Forza GSBRun, Alè!

 

Paolo Fedele

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