Comunicato di fine anno

Carissimi,

mala tempora currunt, dicevano i nostri antenati della Roma imperiale, espressione usata dal popolo e non dagli scrittori classici. A questa frase i meno ottimisti aggiungevano: …sed peiora parantur, cioè per chi non ha dimestichezza con la lingua madre del dolce stil novo si traduce in “ma se ne preparano peggiori”. Questo maledetto virus che credevamo fosse giunto al suo ultimo atto, si è riciclato in altra veste chiamata Omicrom e i numeri dei contagi continuano ad aumentare ogni giorno.

A questo punto gli scienziati ci dicono di non abbassare la guardia, consiglio al quale personalmente mi attengo in maniera direi esagerata (ancora non maniacale), ma mi rendo conto che le mie accortezze di persona giunta in prossimità del traguardo esistenziale, non possono essere le stesse degli adolescenti, dei giovani che si affacciano alla vita e di tutti coloro che intuiscono che per loro la positività si tradurrebbe nel 99% dei casi in un fastidioso raffreddore.

In questo clima, che permette allo sport di continuare ad essere predominante negli interessi di tutti, politici e amministratori locali in primis, e quindi di poter contare sul parametro della semi intoccabilità, insiste il podismo, la corsa su strada, che entra di nuovo nell’occhio del ciclone.

Che succede? Succede che i “medici in prima linea” si permettono di scrivere al mondo politico e amministrativo della capitale:”Seimila runner per Roma? A chi è venuta in mente un’idea del genere? Quella corsa va fermata”. Quindi non un pacato “Ma è stato previsto ogni accorgimento per non alimentare un pericolo pandemico evidente? Si è ottemperato ad ogni dispositivo di legge emanato dagli organi competenti?” No, un laconico e misero “a chi è venuta in mente un’ idea del genere”.  Non ci sono parole a commento, solo che forse se analoga considerazione fosse stata fatta per lo spettacolo principe dell’Italia sportiva, i toni sarebbero stati assolutamente diversi, di questo ne sono profondamente certo. Sicuramente per rispetto degli organizzatori, e dei tanti podisti, molti dei quali avevano prenotato treni, aerei ed hotel per essere a Roma, una simile considerazione avrebbero potuto farla con almeno una settimana di anticipo, visto che l’evento era programmato da tempo.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli organizzatori della We Run Rome ed ai tanti podisti iscritti, alcuni dei quali avevano addirittura già ritirato il pettorale.

Ora che succede? Cancellata la We Run Rome, la Corsa della Befana e la Tre Comuni, differita al 20 Febbraio il Trofeo Lidense, differita al 24 Aprile la Corri Fregene, rinviata ad ottobre la Rock & Run, queste gare solo per concentrarci sulle corse che erano in calendario per il nostro Trofeo Sociale 2022. Rimane l’interrogativo della Corsa di Miguel, della Decamilia, della RomaOstia e della Maratona di Roma, per le quali tutto il movimento podistico laziale fa in questo momento un gran tifo.

Ma i podisti non solo non debbono abbassare la guardia, ma debbono essere assolutamente ottimisti sul futuro che attende le nostre amate corse su strada. Le discriminazioni evidenti e sotto gli occhi di tutti, delle quali siamo oggetto dall’inizio della pandemia, debbono essere il motivo di un’unità comportamentale e di idee, nel nostro mondo, spesso in passato diviso da invidie ed antipatie che in questo momento di difficoltà debbono assolutamente essere superate.

Alla luce di ciò proprio in questa prima settimana dell’anno, momento nel quale iniziano le canoniche nove e dodici settimane di allenamento specifico che ci separano da due dei maggiori appuntamenti del nostro calendario agonistico: la RomaOstia e la Maratona di Roma, transitando per le altre gare regionali che mi auguro da qui a non molto possano essere organizzate, dobbiamo continuare ad allenarci e a credere nella ripresa.

Un augurio sincero, affettuoso e determinato da un decano di questo meraviglioso sport che è la corsa, sempre decantato in ogni luogo del pianeta, difficilmente considerato e rispettato nei nostri territori.

Buon 2022 di corsa a tutti da Nonno Luciano Duchi

 

 

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