La Jennesina – di Vincenzo Mariano Russo

Svegliati di buon’ora, dopo una buona colazione presso il B&B La Villetta, ci dirigiamo al centro di Jenne dove ad attenderci troviamo uno scuolabus delle scuole elementari. Da non tralasciare la difficoltà ad entrare nei sedili per un soggetto alto 1.88, ma la sensazione rimane piacevole e risveglia qualche ricordo di almeno 35 anni fa.

Alle ore 8.45 partiamo alla volta del monastero di Santa Scolastica ripercorrendo in discesa la quasi la totalità del tragitto che avremmo dopo poco affrontato in salita (8km in salita, 2 in discesa e gli ultimi 200 metri nel centro storico di Jenne).

Dopo essermi lasciato convincere a prendere uno dei pettorali avanzati (questa proprio non è la mia gara), inizio a riscaldarmi.

Alle ore 9.30 partono i camminatori, facendo riscaldamento su e giù e intorno al monastero, scorgo qualche viso conosciuto, tra i quali il mitico Leone Castellana.

Alle 9.45 siamo tutti pronti davanti alla prima proibitiva salita e all’arco di Partenza (mai gonfiato perché il motorino non funzionava).

Ci informano che si partirà in ritardo, ci sono ancora corridori a Jenne che stanno scendendo.

Si parte alle 10.15, già dai primi km si capisce quanto sarà dura la gara, molti si fermano per respirare, io parto molto calmo, forse troppo. Trascorsi 19 minuti passo al terzo km ma sento le gambe molto imballate; butto uno sguardo su Peppa, poco dietro di me, e decido di allungare, peccato mi sarebbe piaciuto correrla insieme ma forse è meglio che provi a fare la mia gara.

Provo a trovare il ritmo, ma il sole cocente mi stronca, al settimo km passo in 42 e spicci, finalmente inizia a spianare.

All’ottavo inizia la discesa, chiedo alle gambe di reagire e a quanto pare mi ascoltano, e da gran discesista mi butto giù per cercare di recuperare un po’ di tempo perso.

Al nono km incontriamo altri runner e organizzatori che ci dicono di prendere larga una curva a destra, presagisco qualcosa di brutto e infatti proprio al centro della curva per terra un runner della S.S. Lazio, poco cosciente e sanguinante che aspettava i soccorsi. Oramai il peggio è passato, mi concentro sull’ultimo km e sui 200 metri di sanpietrini all’interno del centro storico.

Chiudo la gara in 57 48 (mio Real time) e settimo di categoria.

Bella gara. tosta, tecnica e con un clima torrido.

SIR VINCENZO MARIANO RUSSO

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