Ostia in Corsa di Paolo Fedele

Dopo tre anni si è corsa, sabato scorso, L’Arrampicata di Tolfa, gara che ha regalato a me e non solo a me grandi soddisfazioni.

E lo stesso periodo temporale è passato dall’ultima edizione della “Ostia In Corsa Per L’Ambiente” che vive, in questa prima domenica settembrina, la 18esima edizione

Una gara che ha vissuto un intenso periodo di crescita. Si è partiti con i 245 arrivati alla prima edizione del 2003, vinta tra l’altro dall’immenso Giorgio Calcaterra,toccando poi, nel 2009, quota 513, cifra che con lo scorrere degli anni è aumentata in modo esponenziale fino a toccare il tetto massimo, edizione del 2014, di 1043 finisher. Per gli amanti della statistica le prime due edizioni si sono disputate nel mese di dicembre e dal 2005 si è passato al mese di settembre.

Alla fine del 2014 venne inventata la Run Card e i numeri sono andati mestamente a scemare fino a toccare i 632 del 2019.

Forse una coincidenza? Sta di fatto, e le statistiche lo certificano, l’avvento delle Run Card ha, secondo il mio modesto parere, causato un calo generalizzato delle presenze alle gare su strada. Qualcuno dirà che anche la pandemia ha avuto la sua parte, ma mai osservazione fu poco pertinente. La contrazione c’era già da prima del 2020, anno dell’avvento del Covid 19, e poi si vedono tanti donne e uomini che corrono, senza partecipare alle gare e men che mai, senza essere iscritti a società podistiche.

Scusate se mi dilungo sull’argomento con un esempio personale. Nello scorso giugno si è recuperata la We Run Rome, gara che al sottoscritto è costata, tra iscrizione e spese viaggio, oltre 40 euro. L’ho corsa perché avevo poche gare di Campionato Sociale e per spirito di appartenenza alla squadra.

Chi corre invece  con la Run Card, quindi senza appartenere ad alcun gruppo podistico, si fa due conti e alla fine dice, magari in romanesco “sti sordi me li magno”.

Scusate se vi ho tediato, ma l’argomento non è di poco conto.

Veniamo all’attualità. Appunto per cercare di contenere le spese ho deciso di usare le italiche ferrovie per raggiungere il campo per destinazione, ovvero la pineta di Castelfusano.

Passo il viaggio leggendo della vittoria del mio Napoli contro la Lazio.

Alla stazione Ostiense mi raggiunge mister Maratona, al secolo Enzo Gianni e insieme con la metro B, raggiungiamo l’Eur dove troviamo il nostro Sergio Pugliese e la sua comoda auto. In seguito ci raggiungeranno il Direttore Vittorio Iannucci e la “Sora Bionda” ovvero Daniela Gasperoni, che pur non prendendo parte alla gara, avrà un compito importante per la nostra squadra.

Arrivo poco prima delle otto, trovo un cielo plumbeo che non promette niente di buono e il Gazebo Sociale già bello montato. La squadra è la solita con Enzo Frazzini, Manuel Arrigoni, Andrea Cacciani Super Igna Farina, appena sbarcato, provenienza Sardegna, e l’immenso Giorgio Lamberti.

Prendo possesso del pettorale e incomincio a pensare se indossare subito le nuove Clifton o usare, per l’ultima volta le vecchie. Con la probabilità di gara bagnata, propendo per le vecchie.

Con l’arrivo di Daniela Gasperoni, da lei ritagliati, vengono distribuiti dei fiocchi rosa per ricordare la nostra compagna Matilde Masini, che è mancata in questa estate in seguito a un tragico incidente stradale che l’ha colta mentre si allenava. Matilde sei sempre con noi!

Il tempo passa e dopo un discreto riscaldamento insieme a Vincenzo Alfano, ci si avvia al gonfiabile per la partenza.

Inizio di partenza brioso, sento che la gamba va e addirittura sorpasso il redivivo Sandro Giambra, ma fu gloria effimera, nel corso del 2° km, il nostro “poeta” ristabilisce le gerarchie e ben presto scompare dai miei radar. I primi 3000 scorrono bene, un po’ di problemi nei successivi 2 km dove il terreno sterrato, già inumidito per conto suo, si appesantisce ulteriormente per via di quella pioggia, in modalità “gnagnerella”, che non aiuta. Dai 5,10 passo a 5,24/km.

Le cose vanno meglio allorchè ritroviamo l’asfalto. Però dal cielo si sentono e si vedono segnali minacciosi, quasi a voler dire ”Sbrigatevi podisti che ora piove”. E siamo al giro di boa.

La pioggia, come da previsioni, ha aumentato di intensità di pari passo con la mia andatura. Del resto per tutta l’estate abbiamo invocato le precipitazioni e ora non ci dobbiamo lamentare.

Ultimi 2000 con una media che sfiora i 5,10/km e chiudo la gara con 52,36, tempo ufficiale in assenza di Real Time. Per me significa la migliore prestazione dell’anno sui 10 km.

Soddisfatto perché penso che sulle distanze veloci posso far meglio, tenuto conto che non ho più il pensiero delle salite. Addirittura, a detta del coach Marco Caponeri, se riduco i consumi commestibili, potrei fare meglio. Insomma è il “MDM”, mangia di meno, invocato dal Coach De Luxe, da diversi anni.

Ecco i numeri, ahimè impietosi. A conferma di quanto scritto in premessa, cala in modo vertiginoso il numero degli arrivati che sono 380. Conti alla mano il 40% in meno rispetto all’edizione del 2019. E nessuno mi venga a dire che è colpa della pandemia. Questa contrazione di presenze alle gare, deve far riflettere chi di dovere. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire!

In campo maschile vince la Ostia in Corsa per l’Ambiente, Alessio Tanfoni, della Lazio Atletica Leggera con 32,36. Medaglia d’argento per il nostro Danilo Martin, con 33,04 e Luca Scaramucci di Isola Sacra con 33,58.

Fra le donne si impone Arianna Pantano di Just Run che ferma il crono a 41,30. Ai lati del podio Benedetta Saulini di Podistica Solidarietà con 43,10 e Federica Midei di 6 in Movimento con 43,15.

Vittoria di società al GSBRUN con 45 arrivati. Stesso numero per Amatori Villa Pamphili, ma i Ramarri hanno totalizzato un tempo superiore al nostro. Terzo posto infine per la Podistica Solidarietà con 32.

Veniamo alle cose di casa nostra. La nostra squadra ha visto arrivare 39 uomini e sei donne e da loro cominciamo.

Parte alta del podio per la nostra Presidente Laura Duchi con 48,58 . Seconda con 53,31 troviamo Angelica Antonese e terza la immancabile giallorossa M.Laura Turco con 57,45. Seguono la Prof. Valeria Barucci con 58,37; Saretta Belà con 59,31 e dulcis in fundo Stefania Buoni con 63,54.

Ecco i maschietti, sono in vena e li citiamo tutti.

Già riferito del primato di Danilo Martin, piazza d’onore per Manuel Arrigoni con 37,59 e Fabio Comina con 39,34. Seguono: Gabriele La Vecchia 39,43; Fabrizio Baldini 40,04; Stefano Cina 40,08; Andrea Cocciolo 41,43; Marco Lo Calzo 41,46; The King Of Soratte, Stefano De Julis con 41,54; Marco Caponeri 41,56.

Dal 11esimo in poi: Ignazio Stefano Farina 42,34; Giuseppe Castellano 42,42; Andrea Neri 42,52; Ivan Casaburi 43,13; Fabio Francisci 43,14; Andrea Cacciani 43,53; Bruno Danilo 44,17; Valerio Jorio 44,55; Antonio Mascaro 45,13; Adamo Carbone 45,18.

Da 21esimo in poi: Stefano Borsini 45,45; Antonio Pasquale Papeo 46,02; Alberto Andria 46,08; Andrea Toppano 47,34; Luca Carmosino 47,48; Marco Luigi Rossi 47,52; Enzo Frazzini  48,51; Francesco Perillo 49,20; Sandro Giambra 51,26; Vito Castellano 52,01.

Da 31esimo a finire: Paolo Fedele 52,36; Roberto Pravato 53,01; Alessandro Polichetti 53,40; Vincenzo Alfano 53,48; Sergio Pugliese 55,03; Gaetano Lobrace 56,34; Maurizio Passa 57,23; Vittorio Iannucci 60,22; Enzo Gianni 67,10.

All’arrivo al Gazebo la pioggia si infittiva, il compito di indossare qualcosa di asciutto non è stato per niente facile.

Ultimata la vestizione ci si avvia, con Sergio Pugliese, alla macchina, un ulteriore chilometro sotto la pioggia. Li ci raggiunge il trio Gianni-Gasperoni-Iannucci e dopo un corroborante caffè, prendiamo la via di casa.

Ci tengo a ringraziare Sergio che ha evitato a me e a Enzo Gianni il ricorso, di fare uso, per tornare a  Roma, della ferrovia Ostia Roma, la più disastrata d’Italia.

Purtroppo è stato un disastro il treno per Civitavecchia che è arrivato con mezzora di ritardo.

Due parole sulla gara di Orte, il Trofeo delle 7 Contrade, che ha visto in rappresentanza del nostro gruppo Leone Castellana che ha percorso i 13000 metri in 1:12:10 conquistando il quinto posto di categoria. E lasciatemi sottolineare la vittoria, tra le donne, della civitavecchiese Silvia Nasso, la Mamma Volante ha chiuso con 52,27.

Il pensiero è rivolto alla prossima gara di Campionato. Sabato prossimo si correrà la Palestrina in Rosa. Non sono stato in questo paese e ci correrò con piacere.

Forza GSBRUN, Alè!                                                                          Paolo Fedele

 

 

 

 

 

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