LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA FIDAL ALFIO GIOMI

Roma 11 Settembre 2018

 

Caro Alfio,

sono il tuo ben cognito Luciano Duchi, dal lontano 1974 presidente e organizzatore della mezza maratona Roma Ostia. La gara, come ben sai, è da tempo immemore percepita erga omnes come la mezza più famosa d’Italia ed è qualificata dalla Federazione Internazionale da ormai 6 anni con la prestigiosa etichetta “Gold Label”. In particolare, in questi ultimi due anni, unica gara di corsa su strada italiana a potersi fregiare di questa etichetta.

Si tratta indubbiamente della mezza maratona italiana più qualificata da un punto di vista tecnico e tradizionalmente più partecipata, come testimoniato dal numero dei classificati, parametro che la rende seconda in assoluto nel panorama italiano, maratone comprese.

Una manifestazione che sarebbe a tutti gli effetti, scusa il condizionale, il fiore all’occhiello di qualsiasi altra Federazione, per la sua storia, il suo albo d’oro, la sua valenza internazionale e, non ultimo, per il credito di cui gode all’estero. Un prestigio appunto, parametro che nel mondo anglo-sassone, in particolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, gioca un ruolo fondamentale, confermato dal fatto che due dei loro migliori corridori di lunga lena di sempre – il britannico Steve Jones (ex primatista mondiale di maratona e plurivincitore delle maratone di New York, Londra e Chicago) e lo statunitense Galen Rupp, orgoglio d’America, vincitore della Roma Ostia lo scorso anno (vice campione olimpico sui diecimila in pista a Londra 2012, bronzo nella maratona olimpica di Rio e recente vincitore delle maratone di Chicago e Praga) – figurano entrambi nell’albo d’oro della gara.

Per queste e numerose altre considerazioni, qualsiasi federazione avrebbe avuto degli ottimi motivi per tutelare gli aspetti promozionali e principalmente tecnici della RomaOstia, agevolando la partecipazione dei migliori atleti italiani alla gara, in passato più volte scelta come banco di prova per le selezioni aventi come obiettivo la maglia azzurra.

Come viene espressa questa tutela tecnica dalla attuale Federazione di Atletica? Programmando da quattro anni la FESTA DEL CROSS, cioè i CAMPIONATI ITALIANI INDIVIDUALI e di SOCIETA’ A STAFFETTA ASSOLUTI E MASTER, nello stesso giorno della Roma Ostia. Questo malgrado le riunioni avute, anche conviviali e a seguito di lettere di protesta nostre e di tanti partecipanti che non possono prendere parte alla nostra gara perché convocati dalla propria società o perchè atleti di valore assoluto.

In particolare ti voglio ricordare che in occasione del festeggiamento del mio tardo settantanovesimo genetliaco, quando ho presentato il mio libro “Meraviglioso o……”, nel tuo affettuoso discorso hai fatto ammenda delle pluriennali concomitanze e della tua assenza alle presentazioni della RomaOstia, promettendo che tali circostanze non si sarebbero ripetute. Questo di fronte ad una platea di un centinaio di persone (tra le quali numerosi “addetti ai lavori”). Ed ora vengo ad apprendere soltanto dal web che la promessa non è stata mantenuta. Senza che, da uomo a uomo, oltre che da Presidente della Federazione a Presidente del Comitato Organizzatore, sentissi la necessità di comunicarmelo direttamente.

La Fidal da parte sua concentra le sue forze e la sua attenzione nell’organizzazione della “Rome Half Marathon – Via Pacis” che viene pubblicizzata dalla Federazione in maniera imponente, che impegna direttamente tante forze federali, civili e militari, diventando la vera alternativa alla Roma Ostia, che noi poveri organizzatori abbiamo da 45 anni considerato come la vera “Rome half Marathon”.

Quindi caro Giomi, saremmo nostro malgrado in competizione con distinti e contrapposti interessi, come organizzatori entrambi di una mezza maratona? E di conseguenza, l’inserimento, ancora una volta, del campionato italiano di cross lo stesso giorno della Roma Ostia, come deve essere interpretato e qualificato?

Fra l’altro, come diciamo da anni, siamo obbligati, da disposizioni federali, a destinare il 25% dell’importante montepremi della gara agli atleti italiani. Ma se i migliori atleti italiani sono invitati dalle società a partecipare agli assoluti di cross, perché dovremmo essere in ogni caso obbligati, come ci è stato confermato lo scorso anno da un vostro solerte dirigente, a mettere a disposizione il montepremi italico?

Credimi caro Giomi, sono molto amareggiato e sto meditando sinceramente di porgere l’altra guancia, come ho fatto sempre nella mia vita. Ma a questa mia “non presa” di posizione si oppongono fermamente il comitato organizzatore, la mia famiglia e gli oltre undicimila partecipanti alla gara. Tu pensi che, dopo il totale impegno nella disciplina sportiva che è stata la ragione principale della mia vita, sia una cosa giusta, che io, e quindi la Roma Ostia, si continui a porgere l’altra guancia?.

Luciano Duchi

Presidente dal 31 Marzo 1974 della Roma – Ostia Rome Half Marathon.

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