Quando corro, ascolto il mio cuore…e corro… di Michele Scarlato

La Maratona di Roma, edizione numero XXIV, la mia prima sulle strade capitoline, la mia prima in veste di Pacer!

Se dovessi riassumerla in un aggettivo, direi Coinvolgente! Ma non voglio assolutamente limitarmi ad un aggettivo perchè, ho imparato, che “vivere è condividere”.

Mi piace condividere una 42K speciale che, a dispetto delle Majors, vanta un percorso ed un contesto straordinario, potendo svolgersi nella metropoli piu’ bella del mondo per storia, monumenti e cultura. Esperienza iniziata allo Stand Pacers della “Nuvola” l’Expo Marathon Village con l’incontro di  tante di mille belle persone e altretante le storie conosciute, tra tutte un paio emblematiche.

Quella di Michele e Krista, entrambi Runners, lui di Mazara del Vallo, lei di Kansas City un amore sbocciato in Nuova Zelanda…oggi cittadini pisani dove lui insegna fisica alla Normale, prestigiosa università fondata da Napoleone nel 1810!!! Correva Michele per tentare di fare il suo PB per accedere direttamente alla Maratona di Boston e, all’arrivo sui Fori gli sono mancati soli 3 minuti, motivo per riprovarci alla NY Marathon, non prima di correre, insieme a giugno, la Corri Roma.

Quella di Angela, ribattezzata WonderAngy! da Legnano dove corre con la società Podismo & Cazzeggio, ditemi voi se non è un bel motto…accompagnata dal compagno, impossibilitato a correre per infortunio, auspicava migliorare il suo PB corso a New York nel 2014 nell’ambito della iniziativa della Fondazione Veronelli denominata NothingStopsPink ( 10 donne operate al seno sono state preparate ai quarantadue chilometri come simbolo di rivincita verso la malattia). Dopo le foto di rito, alle spalle il grande pannello raffigurante Pacers e palloncini tempi, il compagno di Angela mi sussurrava un commovente “Michele, portala al traguardo”.

Sul percorso, Pacers delle 4 h 45′, con me i Capitani coraggiosi Lilly & Amedeo e la piccola, grande Lauretta “Tigna” scopriremo che la WonderAngy, pimpante ultrasessantenne, aveva combattuto e vinto, negli ultimi 25 anni oltrea 2 tumori al seno, metastasi al polmone ed alle vertebre lombari. Nonostante qualche accenno di crisi altezza Stadio Aquile (salita della Moschea) e Via del Corso (Piazza del Popolo, incitata dall’onnipresente tenero compagno che non mancava ricordarmi “Michele portala al traguardo”) Angela, tirata fuori tutta la grinta che il Buon Dio regala alle donne, nonostante il caldo che rendeva piu difficile la corsa (oltre 200 maratoneti soccorsi per disidatrazione), addirittura aveva birra per sprintare, dopo Piazza Venezia, chiudendo davanti a noi Pacers,  con un tempone: 4 H 43′, oltre 15 minuti in meno rispetto al suo precedente PBt!! Ma è tagliato il traguardo che ho vissuto il momento per me piu’ coinvolgente, mettere al collo della commossa Angy la piu’ meritata delle ricompense, la medaglia della MdR (secondo i consigli delle piu’ dolci delle Coordinatrici / Rottermaier, Fede e Lisa: sarebbe bello che foste voi Pacers a “premiare” chi in voi a riposto un sogno).

Come chiosare…ognuno di noi, che abbia corso una maratona, può tentare di raccontarla in modo personale e diverso, come diverse sono le storie che ci hanno accompagnato alla linea di partenza e ci hanno spinto a correre sul filo dei nostri limiti ma, a tutti, questa distanza ha donato piccoli momenti “epici”, una vita da raccontare…

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