VALE… CORRERE di Paolo Fedele

Il valore di un record, o meglio ancora di una sequenza di vittorie, si misura quando essa viene a terminare.Mi viene in mente il record di Pietro Mennea che, maturato nel 1979 a Città del Messico, è stato battuto dopo ben 17 anni. Sabato 26 si è interrotta la serie vincente, alla 100 km del Passatore, di Giorgio, The King, Calcaterra. Una sequenza di vittorie durata dodici anni, alcune delle quali ottenute in condizioni fisiche non ottimali. Non so se qualcuno riuscirà a far meglio. So solo che a Giorgio va il nostro grazie.
Con le sue vittorie ci ha fatto e ci fa appassionare ancor di più a questo meraviglioso sport del podismo su strada.

 

Oggi un po’ di gare fra Roma e provincia.
Un cenno alla “Etrurian Trail”, gara che parte dalla Necropoli di Cerveteri, in continuo crescendo anno dopo anno, che ha portato al traguardo ben 647 atleti. Non potevano mancare un gruppo di Bancari Romani, 11, tra i quali è stato avvistato, con un pettorale fissato alla maglietta Bancaria, il Prode D’Andria.

 

Si è corso, invece, nello splendido scenario di Villa Pamphili, la 10° edizione di Vale…Correre.

Vale sempre la pena di correre, soprattutto se si vuole ricordare Valentina Venanzi, giovane ragazza scomparsa prematuramente 10 anni orsono. È cosa buona e giusta visitare il sito dell’associazione a lei dedicata per prendere visione delle iniziative benefiche fatte, anche con i proventi di tutte le edizione di Vale Correre.
Vale sempre la pena di correre, specie quando correndo in villa il mio pensiero è andato a un nostro compagno di squadra che in questo parco correva e si allenava. Parlo di Giuseppe Monti, il podista dal dolce sorriso, che ci guarda e fa il tifo dalla sua postazione privligiata.

E infine Vale sempre la pena di correre anche quando le gare sono “consigliate”

 

Arrivo con largo anticipo alla Location, non c’è il Gazebo (gara consigliata) ma in breve tempo si prende il pettorale. Gradito anche il servizio di custodia borse.Qualche problemi per tre compagni privi di iscrizione. Con l’ausilio del mio smartphone e soprattutto l’intervento di Claudio Leoncini, Antonia Catini, Lorenzo Minnielli, Gennaro Mirra e Carmelo Romeo hanno potuto prendere parte alla gara.

Manca ancora tempo e gli argomenti di discussione erano principalmente due: la gara del Passatore e soprattutto sulla serata da incubo del portiere del Liverpool, Karius, che con i suoi errori (eufemismo) ha di fatto regalato la coppa dalle grandi orecchie, al Real Madrid.

 

Seguo i consigli di Linda, facente parte dello staff di fisio terapisti che mi aiuta, stretching e partenza cauta. Non seguo, invece i consigli di chi dice che in gara rischio di farmi male.

Le gare sono occasioni per correre con i miei compagni di squadra e al cuore non si comanda.

Per la prima volta la partenza è stata anticipata dalla lettura della preghiera del podista e non si sentiva volare una mosca!

Partenza: si doveva evitare di partire nel fango situato sotto il gonfiabile e altresì cercare di non inciampare sulla ciclopica radice posta nelle vicinanze dello stesso. Pronti via e cadere per le terre, non è il massimo per qualsiasi podista.

Primi due km più che tranquilli, sono reduce da una contrattura al polpaccio, rimediata a Ostia, dopo un km di gara, che mi ha lasciato (eufemismo elevato a massima potenza) l’amaro in bocca.

Insieme a Sanda Tanyala percorro gli stretti sentieri della Villa. Per fortuna il polpaccio non crea problemi e la mia andatura ne risente in maniera positiva.

È pur vero che qualche tratto in salita lo faccio al passo, non voglio arrivare stremato al traguardo.

Arduo tratto in salita e poi si scavalca via Leone 13esimo e si va nella parte più bella e meno trafficata del parco. Anche li l’andatura è buona, salvo camminare per un piccolo tratto in salita e di nuovo il ponte che ci porta nei pressi del traguardo. Pensavo che fosse finita. Maddechè! Un lungo biscotto conduce noi poveri runner lontano dal traguardo, salvo poi vederlo riavvicinare una volta passato il giro di boa.

58 minuti e pochi secondi. Tutto sommato non posso lamentarmi.

Ma veniamo ai numeri e classifiche.

Arrivati 268 runners, contro i 408 della edizione 2017. Ben 140 in meno, quasi il 35%. Forse a penalizzare questa gara c’è stata la già descritta gara di Cerveteri.

Vince la gara maschile Francesco Fagnani, porta colori dei Purosangue, con 36,09. Medaglia d’argento a Paolo Pollastrini degli Amatori Villa Pamphili dopo oltre 2 minuti, seguito a sua volta, dopo pochi secondi da Daniele Borelli di Isola Sacra. Da notare che i “ramarri” hanno piazzato sette podisti nella Top ten.

La gara femminile è vinta da Claudia Fusaro di Cat Sport con 45,46. Nel giro di 45 secondi arrivano al traguardo Chiara Battocchio della Podistica Solid. e Barbara Cariddi.

Pronostici rispettati per la squadra più numerosa. Gli Amatori Villa Pamphili, giocando in casa hanno piazzato 91 podisti. Seconda la Podistica con 31, terzi Marathon Club Castelffusano con 24 e quart noi Bancari con 21.

 

E veniamo a casa nostra: 21 arrivati con 3 iscritti di giornata e 4 no show. Da segnalare il ritiro, c’è sempre una prima volta Giovanna, della Iacovelli. Non per infortunio, ma a causa di errate segnalazione che hanno indotto la bionda podista a sbagliare percorso. E per lei l’irritazione (eufemismo) saliva in cielo.

 

Primo Bancario, come da pronostico Nik Cardellini con 43,20, posto d’onore per Enrico Malandrino, 44,20 e parte bassa del podio per Claudio Leoncini con 45,16 (pacer dei 4’30” /km).

Seguono: Claudio Nardecchia, 49.05, Mauro Mendolia 50.05, Paolo Fiore, 50.15, Alex Squarcia, 51.45, Gaetano Lobrace, 52.15, Lorenzo Minniello, 52.28, e Filippo Fiore, 55.51, , a chiudere la Top Ten

Undicesimo Marco Zannoli, 55.59, Paolo Fedele 58.05, Stefano Leo, 58.20, Franco Felici, 63.56, Francesco Carrozza 65.02, Roberto D’Amico 67,52 e Mirra Gennaro con 75.54.

 

Le nostre Donne

Medaglia d’oro a Donna Chiara Franceschini con 48,49 seguita da Sanda Tanyala con 64.28, Antonia Catini con 70,48 e Barbara Perillo con 80.01.

A premi vanno la Franceschini, Nardecchia, Mendolia e la Catini prima f70. Ale!

 

Approfitto alla grande della fontana per rinfrescarmi, non ho mai trovato così piacevole quella fresca acqua.

E l’ora di portare me con la mia Point Mobile a casa e giunto nei pressi di Civitavecchia scorgo, in alto a destra, Poggio Paradiso, ovvero il punto più alto (310 mt) della Sunset Liberty Race che si corre il 2 giugno.

Ma è mai possibile che per correre nella mia città bisogna scalare una montagna. Questo perché le autorità locali fanno mille e mille difficoltà allorquando si parla di correre nel centro della città.

Vabbè avrò modo di parlarne, eccome, alla prossima puntata.

Forza Bancari, Alè!

 

PAOLO FEDELE

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