CECCHIGNOLA di CORSA 2018 di Paolo Fedele

Dove eravamo rimasti?

Ero rimasto alla mia ultima gara, nel gennaio 2017, in una gelida gara dell’Epifania.

Faceva tanto freddo che all’appuntamento in via Lemonia hanno dato “no show” tre pinguini della Polo Artic run club.

Ne è passata di acqua sotto i ponti e sono successe cose belle e altre meno belle.

Comunque dopo aver subito un  operazione a tallone e varie terapie allo stesso, ultime delle quali, tre sedute di onda d’urto presso il S.Andrea, finalmente sono riuscito a mettere in cascina pochi km, sufficienti però a farmi partecipare al 10.000 all’interno del complesso militare della Cecchignola.

 

Andiamo per ordine.

Era mio desiderio dare il mio contributo ai compagni che si occupano di organizzare il Gazebo in occasione della gare.

Quindi sveglia antelucana, tant’è che il gallo sotto casa, che aveva capito tutto, si è compiaciuto del mio ritorno alle gare.

Il panorama che si presentava era stupendo. Le prime luci dell’alba e un mare che sembrava dipinto per quanto era fermo.

Rapidamente, nonostante la foschia, raggiungo la Cecchignola. Questa location mi riporta a una 40ina di anni fa, quando insieme a dei commilitoni (ero caporal maggiore) facemmo un esercitazione nel campo delle trasmissioni.

Parcheggio, in via Cannonieri,  a pochi metri dal Gazebo e trovo il trio Giorgio Lamberti, Massimo Battisti e mr over 100 maratone, ovvero Enzo Gianni.

L’aria è ancora frizzantina, ma la convinzione che la giornata diventasse calda, complice l’anti ciclone Apollo, albergava in tutti.

Del resto, e cito Sandro Ciotti, ventilazione inapprezzabile e temperatura in graduale aumento.

 

Siamo 27 Bancari, quindi le operazioni di consegna pettorali si sono svolte in assoluta tranquillità. Facile anche la quadratura, dopo di che ci si avvia al campo per destinazione, ovvero allo striscione di partenza. Striscione che ha avuto una defalliance.

Fortunatamente gli addetti sono riuscito a tirarlo su, evitando di far assumere, allo striscione, delle pasticche di colore blù, come più di un podista suggeriva.

 

Partenza.

Come puntualmente anticipato, con la sua scheda tecnica, dal Claudio Leoncini, il percorso presentava subito numerose curve. La tal cosa faceva si che stava nelle retrovie non potesse andare veloce. Per mia buona sorte,  la velocità non è per me un problema.

Era mia intenzione veleggiare intorno ai 5,45 min/km e invece i primi tre km sotto i 5,30 e poi sotto i 5,20. L’atmosfera della gara costituisce un moltiplicatore alle mie gambe, ma mi rendo conto che è cosa buona e giusta rallentare.

La seconda parte della gara la corro insieme al Bancario Alessandro Troccia.

Il ritmo, complice anche il gran caldo,  cala per poi ritornare, agli ultimi 2000 metri, a cavallo dei 5,20.

E’ la prima gara che faccio, da quando mio padre, Salvatore,  è salito in cielo. Taglio il traguardo alzando gli occhi su gridando il suo nome e Forza Napoli, la nostra squadra del cuore. Sono certo che lassù c’è chi farà il tifo per il GS Bancari Romani.

Non mi aspettavo proprio di chiudere sotto i 55 minuti, l’evento mi da solo forza e coraggio a fare meglio, magari cercando di eliminare un paio di chiletti.

I tavoli di ristoro sono presi d’assalto, c’è gran bisogno d’acqua.

L’arrivo è nel campo del centro sportivo dell’Esercito. Da li non capisco come fare per raggiungere il Gazebo. Seguo la gente e a fatica raggiungo la postazione Bancaria.

Veniamo alle classifiche. 592 arrivati

Uomini: il podio maschile è a totale appannaggio del team di Gianfranco Balzano, ovvero LBM.   Roman Prodius, Nordwing Rafal e Embaye Elyas rispettivamente con 30,30-31,04-31,43

Dominio LBM anche in campo femminile. 1° Chenaux Camille con 35,39, 2° Elisabetta Beltrame con 36,32. A rompere il monopolio LBM ci pensa la nostra francesina Aurelie Bossard con 41,02.

 

Veniamo alla classifica Bancaria.

Boys: 1° Marco Indelicato, 34,59 e per lui 12esimo posto assoluto e primo di cat. M45. Secondo Stefano Lutri con 40,17 e 3° di cat. M55. Parte bassa del podio per Marco Salvatore con 42,39.

Seguono: Marcello Tumino 42,52; Giuseppe Lamedica 43,55; Silvio Salvato 45,05; Massimo Pierantozzi 47,06; il poeta Sandro Giambra 47,32; Roberto Marini con 49,20; Stefano Sammarco 49,50; Luciano Salzano 51,20; Paolo Fedele e Alessandro Troccia con 54,40; il grande Massimo Battisti con 55,49 si aggiudica il primato nella cat. M75; Giuseppe Napolitano 57,10; Marco Cavarra 57,29; Sebastiano Violante 57,29; super maratoneta Enzo Gianni con 63,08;

Girls: Aurelie Bossard, come detto 3° assoluta e 1° F40 con 41,02. Medaglia d’argento per Claudia Branchi con 46,22 e bronzo per Edwige Nania, per lei 46,51.

Seguono: Valentina Smolyar 48,55; Francesca Tinarelli con 55,58; Antonia Catini prima F70 con 63,21; Michela Verni 64,46; la bionda di Sora, Daniela Gasperoni con 71,10 e reduce da un lungo stop Giovanna Iacovelli con 76,19.

Credo di non aver dimenticato nessuno.

Nessun best battuto, in qualche caso solo sfiorato.

 

Classifica di squadra vinta dai ramarri Amatori Villa Pamphili. Noi con 27 arrivati siamo arrivati quinti.

Però ci siamo fatti onore a Ostia, nella gara di 14 km della Rock e Run.

Con 75 giunti al traguardo arriviamo nettamente primi. Alè!

 

Mi piacerebbe correre alle Ville Tuscolane, ma non ho allenamento minimo per una gara tosta come quella di Frascati.

Ma di certo ci saranno nuove gare per me.

 

Forza Bancari, Alè                                                                            Paolo Fedele

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