Cena Sociale 2018

FESTA SOCIALE 2018.

 

Anche per la Festa Sociale 2018, è stato scelto come location il Ristorante Pappa e Ciccia, che non sarà il Cavalieri Hilton ma è sicuramente molto ricettivo ed accogliente, spazioso, con un ampio parterre per le premiazioni compreso di palco ed un parcheggio gratuito per tutti.

Quest’anno gli ospiti hanno raggiunto la cifra record di 160, un numero molto alto che ci rende orgogliosi e soddisfatti, in un momento molto particolare per le Associazioni Sportive.

 

Come accennato dal DT in vari comunicati, l’arrivo della Runcard, con la sua concorrenza sleale, sta mettendo in crisi le società e l’associazionismo sportivo in generale. In questo contesto occasioni di socializzazione “extra agonistica” diventano allora importantissime per poter fungere da collante tra i tesserati e far sì che si possa ancora comprendere il grande valore aggiunto che “essere parte” di una squadra può dare.

 

A fronte di questa crisi, ci si imbatte spesso purtroppo in associati che chiedono sempre di più e che talvolta lo fanno in modo “clientelare”, cioè come fa un cliente con un negoziante. Ci piacerebbe che il rapporto non fosse mai di questo tipo, e a tal proposito vi invito a leggere l’intervento scritto dal vice presidente Ignazio Farina, in fondo a questo articolo. Il fatto che ci siano persone cortesi e disponibili (che nella vita fanno un altro lavoro e la domenica danno una mano alla società) non significa che si debba abusare della loro pazienza e disponibilità. Lo stesso vale per i servizi di segreteria, che sono garantiti nei giorni e negli orari di ufficio: negli altri momenti sono una cortesia,  non un obbligo che si possa pretendere.

 

Ma torniamo alla cena: atmosfera simpatica e goliardica come sempre, con impegno continuo degli organizzatori della serata, che si sono avvicendati al microfono.

 

La scaletta, rispettata, è stata:

  • Benvenuto ai partecipanti dato dalla Presidente Laura e dal Vice Ignazio.
  • Prima parte delle “letterine a Babbo Natale”
  • Premiazioni sociali: Quantità – Coppie – Maratona
  • Seconda parte delle “Letterine a Babbo Natale”.
  • Premiazioni sociale: Qualità-Uomini-Donne.

 

 

Nel saluto iniziale la Presidente Laura ha spiegato il ritardo nelle premiazioni, collegato al nuovo logo del Gruppo, che ha avuto un parto impegnativo. Ovviamente il nuovo logo sarà applicato sui nuovi completini sociali, da molti già prenotati, e su tutto l’altro materiale di abbigliamento. Presenti a tal proposito Walter Virgini e Vincenzo Ciurleo, in rappresentanza del nuovo sponsor tecnico Mizuno, che hanno premiato i nostri atleti ed omaggiato tutti di uno scaldacollo logato.

 

Momento toccante al termine della premiazione della maratona, il saluto ad Andrea Moccia, presente con la moglie Francesca, con la qualifica delle sue prestazioni da miglior atleta Bancario di sempre. Gli applausi scroscianti durati più di un minuto, terminati con la standing ovation, hanno emozionato Andrea e la sua signora.

Premiazioni degli atleti nelle varie classifiche, quasi tutti presenti e Balletto finale, con l’abituale successo e la richiesta del bis.

 

Simpatica l’iniziativa 2018, ideata da Luciano Duchi e curata da Manuel Arrigoni:  letterine a Babbo Natale, lette dagli autori, che abbiamo il piacere di riportare, come da molti richiesto

 

 

 

 

LETTERINE A BABBO NATALE

 

 

ROBERTO DEL NEGRO – LETTA DA MANUEL ARRIGONI

 

Caro Babbo Natale,

devo ammettere che anno dopo anno diventa sempre più difficile per me trovare una motivazione per scriverti. Dal momento infatti che sono già bello, intelligente, elegante, simpatico, affascinante, affabulante, responsabile, riflessivo, avventuroso, coscienzioso, ingegnoso, idealista ma concreto, introspettivo ma solare, maturo ma sognatore, calmo ma vigoroso….e tanto altro che ora non mi sovviene, forse perché dopotutto sono anche in grado di mantenere la giusta umiltà….

Non ho nulla altro da chiederti per me stesso, considerando poi la prova maiuscola della scorsa domenica a Pisa con la quale mi sono consacrato ad imperitura memoria nell’olimpo dei maratoneti del GSBR; non sono nemmeno così banale da chiederti di portare la pace tra i popoli….ma nella mia magnanimità e lungimiranza voglio piuttosto indirizzare un pensiero ai miei tanti followers (in particolare a coloro che ancora incredibilmente non lo sono): porta in dono a ciascuno di loro un pizzico di me stesso in modo che possano nel loro piccolo cominciare a contribuire a rendere questo mondo un posto migliore.

 

PAOLO FEDELE – NON LETTA DA LUCIANO DUCHI PER ASSENZA DI PAOLO

Babbo Natale carissimo, sono Pablito Fedele from Civitavecchia detto “l’asciutto”e, come tutti gli anni, sono a chiederti di esaudire alcuni miei piccoli desideri per l’anno che verrà.

In primis vorrei cambiare quello scassone della mia Point Mobile che ormai ogni domenica rischia di fermarsi a Torre in Pietra.

Poi vorrei che il mio comunicato sulle gare alle quali partecipo, oltre che sul nostro sito e su facebook fosse pubblicato: sulla Gazzetta Ufficiale, sul Vernacoliere, sulla Gazzetta dello Sport – pagina dedicata alla cronaca di Civitavecchia, sul “Sola 24 ore” settimanale edito a Scampia, su “ U’ guaglione podista” stampato a Posillipo e sul diario di bordo di tutte la navi della Tirrenia che solcano il mar Mediterraneo.

Il desiderio più facile da realizzare, che il Napoli vinca lo scudetto nel 2019!

Se mi esaudirai non solo parteciperò alla cronoscalata del Tuscolo ed al chilometro verticale con Valentyna ma mi candiderò come sherpa nel Tibet, nella prossima scalata al K1 (altezza 1000 s.l.m.), piccola collina al confine fra la Cina e il Tibet, considerata dai tibetani come la depressione del Mar Morto.

Infine consentimi che il prossimo anno possa accogliere Ignazio Farina, nel suo annuale transfer nell’isola, con seicento granatieri di Sardegna in alta uniforme, la Banda del Maestro Musolino, sistemare tutto il passaggio fino alla nave con enormi cespugli di mirto modello Zedda Piras e farlo cenare a bordo con il capitano della nave, l’amministratore delegato di “Sella e Mosca” e l’inventore della seadas.

 

CARLO PICA – LETTA DA MAX CAMBONI

Caro Babbo so zio Carlo… eeeh lo so quest’anno er motore non girava… er corpo m’ha mannato a fan.. vabbè mi è pure saltata la mappatura… e pe’ compensa’ me so dovuto mette catene e parrucche… ma lo sai se fa pe’ giocà…

Manco si può dire che sia l’alimentazione…lo sai che sto sempre attentissimo…per colazione solo 1 litro di cappuccino e 4/5 cornetti…per pranzo solo un paio di piatti de cannelloni e rigatoni alla amatriciana…e la sera vado a letto quasi a stomaco voto che me magno solo due fiamminghe de cozze accompagnate da 2lt di Coca-Cola che aiuta la digestione.

Vabbè mo te lascio che c’ho un par de clienti ar negozio da imbriaca’ de chiacchiere…per Natale ti chiederei un bel costume da kung fu panda che me lo voglio mette alla prossima deejay ten così Linus me intervista.

Ps. Se passi da ste parti te faccio il tagliando alla slitta…da retta a zio….

 

 

 

CLAUDIO LEONCINI – LETTA DA LUCIANO DUCHI

Caro Babbo Natale, sono Claudio Leoncini e tu sai bene che merito una somma considerazione, date le mie numerose ed eccelse qualità.

Per questo ti chiedo per il 2019:

Dammi la possibilità di partecipare almeno a cento gare, lo so che sono quasi il doppio delle 52 settimane previste dal calendario ma io ne sento un bisogno psicologico e corporale.

Analoghe conclusioni vorrei per i miei appetiti della carne, almeno cento desideri appagati, con dieci diverse pulzelle massimo F45, eliminando la clausola “purchè respirino” dello scorso anno che trovo tutto sommato poco esaltante….

L’obiettivo sarebbe quello di far partecipare alla prossima 12 x 1 ora una squadra femminile composta da tutte atlete che sono riuscito a “tagliandare”.

Se vuoi, infine, caro Babbo Natale, per la gioia della mia anziana mamma, sarei anche disposto a sposarmi ma soltanto qualora la mia sposa accettasse una religione che garantisca il rapporto di polimaxisupergamia.

 

FRANCESCO FERRANTE – LETTA DA PAOLO PICCARDI

Caro Babbo Natale,

come va? Sono Francesco, atleta di punta del prestigioso Gruppo Sportivo Bancari Romani, 7000 e passa follower sul mio profilo instagram, nonchè bomber implacabile sul campo da calcetto e anche fuori …nun so se me spiego, Bobo Vieri me spiccia casa 😉

Ti scrivo perché avrei un desiderio. Tra lavoro, dirette su facebook di mentre vado a lavoro, allenamenti, dirette su instagram di me che vado agli allenamenti, magnate post allenamento, post sulle magnate fatte in compagnia dei miei compagni di corsa, visite dal fisioterapista con annesse foto e post per i fan, visite dalla nutrizionista, sessioni di domande e risposte sulle mie storie … non trovo più tempo per commentare le tracce instagram di Roberto , Simone , Domo e del CAPITANO (e non ti dico quanto tempo non riesco a trovare per stalkerare e importunare le elite runner sui social!)

Per questo avrei tanto bisogno di un social media manager, che vada a rimpinguare la schiera del mio staff al momento composto solamente da un nutrizionista, er Coach (mi zio!!!!), un fisioterapista, un osteopata e un addetto al fan club! Un po’ troppo scarno se consideriamo il livello delle mie performance, non trovi?

Possibilmente munito di fotocamera professionale e goPro per realizzazioni di filmati HD durante le sessioni di allenamento e in grado di valorizzare al massimo l’imponenza del quadricipite al momento dell’appoggio.

Ah, a proposito, quando vieni a casa per consegnarmi il regalo ti consiglio di passare per tor vergata, su quelle strade mi escono sempre dei collinari da paura! li suddivido in frazioni da 5km l’una dove parto a 4/km con un filo di gas e man mano accelero in progressione fino a raggiungere velocità da duecentista negli ultimi metri. Tu fai mai allenamenti collinari? sono importantissimi per la preparazione di un mezzofondista veloce, ma ricordati sempre poi di fare una bella seduta di con EVM e massaggio di scarico, di reintegrare con un mix di aminoacidi ramificati, prodotti proteici ed integratori di sali e vitamine.

Buon Natale,

El buitre

 

STEFANO DE IULIS – LETTA DA LUCIANO DUCHI

Caro Babbo Natale, sono Stefano De Iulis e quest’anno non ti chiedo, come l’anno scorso, di farmi trovare il tesoro del Soratte, anche perché secondo me quello già l’ha trovato quel paraculo di Sergio Dina….Ti chiedo invece di darmi un anno di tregua dai vari dolori che mi hanno per tutto il 2018. Questo perché ultimamente mi ritrovo ad essere l’ultimo atleta della colonia del Soratte e la cosa mi provoca un certo fastidio.

Consentimi, poi, caro Babbo Natale, di aprire un ristorantino che vorrei chiamare “Il Bunker Tapascio”, dove proporre piatti della “casa” elaborati con il famoso tonno di Lampedusa del quale possiedo scorte in quantità industriale. Specialità come le famose Mezze maniche con tonno alla De Iulis, trucioli con tonno alla Sergio Dina, volata di zucchine ripiene con tonno alla Scarinci/Cacciani, peperoncini piccanti ripieni di tonno alla Polinari, vitello tonnato in salsa fiorentina alla Roberto Viani, Semifreddo al tonno alla Pino Scoccia.

Se mi ascolterai ti do la mia sorattiana parola che non chiamerò più il coach la notte dalle tre alle cinque.

Ti chiedo infine di non farmi sognare tutte le notti quella famosa atleta Ukraina…non posso dormire sempre con le mani legate!.

Grazie Babbo Natale.

 

MAX CAMBONI – LETTA DA SABRINA MOLINARI

Caro Babbo sono kipkoge… come kip chi?? Quello che ha distrutto il record… vabbè vabbè … uff co te non si può scherzare sempre serio dietro a quel barbone.. e vabbe so quel tapascione di Max Camboni… volevo dirti che quest’anno so stato un po’ discolo… ma te volevo vede a te… prima er tendine di achille a destra poi a sinistra… poi quello … ah no so finiti… poi la fascite poi il metatarso… e che ca… ehm e che non li tiri giù du moccolotti!!! Vabbè però so stato anche buono dai mi so fatto tutte le ripetute 5x1000x3e14… i collinari, lascia fa se erano solo discese, i lunghi e lunghissimi che con 40 gradi mi hanno regalato un bel tatuaggio a pelle della canotta con tanto di logo dei bancari forgiato a fuoco che sulla spiaggia mi invidiavano tutti! Insomma sotto all’albero mi porteresti due piedi nuovi… e un bel Garmin taroccato pe’ mannà i tempi fichi al super coach…

 

SABRINA MOLINARI – LETTA DA MAX CAMBONI

Caro Babbo Natale… sono Sabrina…e quest’anno sono stata tanto tanto ma proprio tanto buona a sopportà i miei dolori e quelli de mi marito che non se lamenta ma tiene un muso in casa che non te dico… però alla fine mi aiuta e mi ha fatto fa la prima maratona… dai pure lui in fondo in fondo è bono.. certo devo sta attenta a non superarlo sul traguardo sennò chi lo sente dentro casa! E per Natale ti volevo chiede se me mandavi il programma di allenamento per preparare 3 o 4 maratone… na decina di mezze… qualche trail qua e la per l’Italia… e vabbè dato che ce stai famme pure er programma pe’ na bella 10k… però calcola che me posso allenà solo 1 giorno a settimana eh!

 

MANUEL ARRIGONI – LETTA DA LUCIANO DUCHI

Carissimo Babbo Natale,

sono Manuel Arrigoni, detto “L’impegnato” come mi definisco io o il “ Super parakulo” come mi noma mio suocero.

Sono arrivato a un punto del mio viver, che ho bisogno di allentare la morsa degli impegni di Pater Familia, di sposo, di responsabile di non so neanche io di cosa al lavoro e di tanto altro.

Pertanto ti chiedo di:

Diminuire gli impegni con la prole: portare i bambini tutte le sere a letto, escluse le due sere settimanali, nelle quali vado fuori a cena con gli amici, mi sembra un compito eccessivo.

Palestra: aumentare il numero delle sedute settimanali, con sole due presenze non mi riconosce più neanche il mio personal trainer.

Impegni societari: non mi lamento, sono abituato a carichi operativi pesantissimi e il duro lavoro di rappresentanza, nell’ora d’impegno al Gazebo, quasi una domenica al mese, depurata dalla visita al bagno per pipì e servizio completo e al bar per il caffè agli amici operatori, la metabolizzo senza alcun sintomo di stress.

Gourmet di casa: anche questa abitudine di impegnarmi nella predisposizione dei miei rinomati piatti, deve scemare. Non si può a un pover’uomo come me, che con il costante sacrificio ha perso anche i capelli, chiedere di fare perennemente “Er Fornellaro”. Caro Babbo Natale me so rotto di preparare l’aranciata per tutti i Bambini di Via Ravà la mattina, di preparare sempre io la cena la sera… veramente non sempre, escluse le due volte che vado a cena fuori.

Infine non è possibile che quando vedo le partite su Sky del campionato italiano, dal Venerdì al Lunedì, della Liga Spagnola, del Campionato Inglese, della Coppa dei Campioni, della Europe Liga, delle varie Nazionali, ci sia sempre qualcosa da fare. Basta…sono disposto a sacrificare qualcosa di Rai Storia, ma il Calcio no, è stato il mio passato, è il mio presente e sarà il mio futuro.

Infine Babbo Natale della corsa me frega poco, ma ti prego non far trapelare questo a quel fissato di mio suocero…e chi lo sentirebbe…

 

LUCIANO DUCHI – LETTA DA MANUEL ARRIGONI

Caro Babbo Natale, alla soglia dei 16 lustri di vita, con innumerevoli traguardi raggiunti, posso senz’altro ritenermi orgoglioso di ciò che ho realizzato e grato per come ancora riesco a fornire un valore aggiunto notevole nei progetti che mi vedono coinvolto.

Mi ritengo anche soddisfatto dell’evoluzione del mio stato fisico; la motricità è vita per uno come me ed essere tornato autonomo da questo punto di vista mi ha restituito ancor più entusiasmo.

Ho un unico, grande cruccio: sento di non essere riuscito a trasmettere ancora molto di me stesso ai miei due splendidi nipotini, per cui desidererei incrementare almeno del 50% quei 30 intensi minuti settimanali che trascorro in loro compagnia, sacrificando magari la visione di alcune sintesi delle selezioni regionali per i campionati italiani di lancio della pitta di pecora.

Certo, il mio contributo non può ritenersi in ogni caso trascurabile; soltanto grazie al sottoscritto infatti hanno acquisito simpatici giochi di parole come il “graziearcangelo” o alcuni capisaldi dell’aggregatività come il pernacchione con quadruplo cambio di tonalità e ampia rosata di sputacchi o la stimolazione del nervo della loffa, volgarmente conosciuto come trucco del “tira er dito a nonno…”. Soltanto per merito mio riescono a sillabare correttamente già da un paio d’anni la parola “scorreggia” utilizzandone con piena cognizione le principali derivazioni tipo “ho scorreggiato” e “sei uno scorreggione”.

Ahime’ sono diventato nonno troppo tardi e sarà difficile arrivare a trasmettergli quei primi rudimenti di piromania che fecero di me il “nerone de via satrico” o vederli arrivare a causare la soppressione di un intero ordine monastico.

Sono però confidente che con il tuo prezioso supporto e la collaborazione dell’altro rinomato pedagogo Enzo Frazzini, riuscirò almeno a fargli bruciacchiare il sipario del teatro della scuola e causare un paio di colpi apoplettici nel primo anno di catechismo….

Affettuosamente tuo, Nonno Smart Luciano.

 

Poesia a Babbo Natale di Manuel Arrigoni .

 

Caro Babbo Natale, lo so che er tempo de’ scrivete missive

se perde ner ricordo de le cose primitive;

 

E se arivato a quarant’anno quarcheduno pensasse che so’ un grullo,

prontamente je risponno che pe esse er mejo gruppo tocca guarda’ ar futuro cor core da fanciullo.

 

Perché vedi, semo tanti e de diverse fogge,

e pe’ sta dietro a tutti quanti la pazienza ce vorrebbe, ma de Giobbe!

 

Ce sta er Coach che se dice vecchierello,

ma quanno ce ragioni poi t’accorgi che je friccica er cervello;

 

Ce sta Ignazio all’accoglienza,

sempre pronto a smarca’ lesto nummero e pendenza;

 

Er gazebbo già allestito nun è frutto de prodigio;

so er mite Oronzino e l’aitante Leoncino a mettete a tuo agio;

 

Nun se vede quasi mai, quer paraculo de Arrigoni ma si ce sta so guai e te rompe li…….

 

Conserva er buonumore a Cacciani er caciarone, co’ la burla sempre in viso,

che c’ha i decibel un po arti ma te urla cor sorriso!

 

A la nostra presidenta un regalo dedicato,

pe affronta’ co grinta sto compito un po’ ingrato,

de sta attenta tutto l’anno a lascia’ sempre organizzato,

e cor bancario che se inventa er vestiario più abbinato!

 

Per ciò mio Babbo caro, ciò che desidero e te scrivo senza essere mai bugiardo,

è de avecce come sempre un occhio de riguardo,

e senza troppe esitazioni,

de portacce come dono ogni sorta de traguardo!

Manuel Arrigoni

 

LETTERA DI CHIUSURA SCRITTA E LETTA DA IGNAZIO FARINA

Caro Babbo Natale, nel tempo libero mi diletto a correre e, da diversi anni, sono anche Vice Presidente di un grande Gruppo Sportivo, quasi una seconda famiglia per me, il GSBR.

Ciò che ti vorrei chiedere quest’anno riguarda proprio il mio Gruppo Sportivo perché, come in tutte le famiglie, soprattutto in quelle numerose, non è facile accontentare tutti i membri, poiché ciascuno ha le sue caratteristiche, le sue priorità e le sue esigenze.

È per questo che ti chiedo, in qualità di Vice Presidente ma anche a nome della Presidente Laura, del Direttore Tecnico Luciano, del Segretario Rita, del Vice Presidente Vicario Pino e del Consiglio Direttivo al completo, di aiutarci a fare di più e meglio per i nostri amati tesserati.

Oggi ci siamo attrezzati solamente con una segreteria che, in una bellissima sede sociale, è a loro disposizione 5 giorni alla settimana per 8 ore al giorno, pronta a fare iscrizioni alle gare, rinnovi di tesseramento, prenotazione visite mediche per l’idoneità agonistica e quant’altro necessario a praticare in gioia e letizia il nostro bellissimo sport, incluso la consegna di premi non ritirati dagli atleti e di capi di abbigliamento sportivo di ogni genere e foggia.

Il sabato è spesso dedicato al ritiro dei pettorali a cura del Santo Subito del GSBR, ovvero Alessandro che, coadiuvato dal Beato Claudio, si preoccupa di raccogliere, spuntare, ordinare e annotare le buste, spesso incollandosi anche pesanti pacchi gara, con l’evidente vantaggio di evitare inutili spese in palestra e praticare la virguosissima regola: “mens sana in corpore sano”.

La domenica poi, con un manipolo di volontari sempre capitanati dal devoto Alessandro, ci si attiva prima dell’alba per portare il Furgone sul luogo di gara, allestire il gazebo, e preparare tutto il materiale da consegnare.

Dopo aver gareggiato il meritato affaticamento consiste nello smontare tutto, ripulire in maniera certosina l’area occupata, ricaricate tutto sul furgone, inclusi calzini sporchi e capi di abbigliamento dimenticati da qualche atleta giustamente euforico per la propria performance, e poi tornare al magazzino.

Il lunedì poi si riporta in sede un bel po’ di roba: premi, pacchi gara dei no show, quadratura contabile della domenica e chi più ne ha più ne metta.

Caro Babbo Natale, come vedi ciò che facciamo è poca cosa rispetto a quanto vorremmo fare: di seguito ti elenco alcuni desiderata dei nostri valorosi atleti che ci piacerebbe, grazie anche a te, soddisfare:

 

Predisposizione di un servizio Call center per la nostra segreteria, a disposizione degli atleti h24 7 giorni su 7;

Riscaldamento e condizionamento del gazebo;

Piastrellatura a parquet del medesimo;

Allestimento docce ed area per la crioterapia;

Posizionamento luci e specchi all’interno del medesimo;

Servizio gratuito massaggi, fisioterapia e osteopatia;

Servizio parrucchiere donna/uomo per il riassetto post gara;

Servizio, sempre gratuito, di recapito premi e pacchi gara non ritirati a domicilio;

Servizio di info meteo e viabilità da fornire in tempo reale agli atleti la mattina della gara, incluso il rilascio di permessi in caso di blocco della circolazione urbana.

 

Ci sarebbero anche altre importanti esigenze ma, caro Babbo Natale, mi fermo qui perché non vorrei esagerare abusando della tua bontà e generosità.

Ti prego vivamente di aiutarci anche perché, considerato che il contributo che ogni atleta conferisce al nostro meraviglioso GSBR, al netto dei costi di tesseramento Fidal o per gli enti di promozione sportiva, ammonta alla iperbolica cifra mensile di EURO 2, senza il tuo intervento la vedo davvero dura.

Ti ringazio a nome di tutto il fantastico consiglio Direttivo per ciò che farai per il bene nostro e di tutti i nostri Santi Atleti.

Tuo Vice Presidente

Ignazio

 

 

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