CORRIROMA – di Paolo Fedele

Prima di parlare della gara precedenza assoluta va ad Andrea Moccia e al team che il GSBRun ha creato in vista del Campionato Europeo di Joelette, che si terrà in Francia a St Etienne alla fine di questo mese, per la precisione 29 settembre.

I quattro moschettieri che insieme ad Andrea si cimenteranno in questa competizione sono Manuel Arrigoni, Andrea Cacciani, Marco Caponeri e Ignazio Farina, compagni di squadra che hanno sacrificato il risultato di gara, e il relativo riscontro sulla classifica di qualità.

Il Corri Roma è stato per loro un banco di prova, in un percorso, le cui difficoltà, specie finali, verranno descritte in seguito.

Poco più di 50 minuti il tempo impiegato durante la gara, con Andrea più motivato di tutti.

Andrea Moccia è stato, è e sarà sempre il più forte di tutti noi del GSBRun.

Ed è proprio il caso di dire, Forza Bancari, Alè.

 

Non avrei dovuto partecipare a questa gara.

Dopo le ripetute del martedì alle Terme e un intenso collinare del giovedì, avrei dovuto riposare.

E invece venerdì dopo i primi passi, mi coglie un dolore alla coscia sinistra. Subito stop e di corsa da Stefano, mio fisioterapista, che mette alla parte dolorante del tape, dandomi qualche speranza per domenica.

E questa mattina qualche doloretto ancora c’èra. Ma il podista, si sa, è capatosta e insieme a un manipolo di podisti composto da Walter Michesi, che ogni anno fa incetta di premi alla Roma Ostia, suo figlio Daniele, a Savino Lamastra, consorte della nostra Silvia Mobili e Lallo D’Orazio driver, di buon ora, ci inoltriamo per le strade che portano a Roma.

Il Gazebo è posizionato e organizzato dai soliti noti.

In breve mi metto in assetto di gara,  provo un riscaldamento che conferma i miei timori. Ma a questo punto sono in ballo e balliamo.

Chissà perché ricevo un pettorale insolitamente basso, che mi avrebbe consentito di entrare al secondo cancello.

La mia preferenza va al girone dei Tapascioni e sono in ottima compagnia, con Enzo Tripodi, il Comandante Mauro Aureli e il grande Enzo Gianni.

E si parte puntuali.

Dopo poco mi affianco a Federica Baglioni.

Il percorso presenta qualche asperità, condito dagli immancabili e odiati sanpietrini.

Più che dolore alla gamba avverto fastidio ma faccio finta di non avvertirlo e “tiremm Innanz”.

Il tracciato ci porta nella Roma dei palazzi monumentali e della politica. Bello il passaggio in un assolata Piazza Navona.

Dopo oltre 6 km si arriva a  Piazza del Popolo per poi imboccare via del Corso. Che questa strada non finisce mai c’è ne accorgiamo solo correndo.

E quasi all’ottavo km si arriva a Piazza Venezia e si avverte l’odore dell’arrivo.

Sul tratto in salita che porta alla Bocca, Federica, complice un doloretto, rallenta e io con lei, magari un po’ di pausa fa bene anche a me.

La salita, temuta, di via dei Cerchi ci porta poi a circumnavigare l’interno del Circo Massimo.

Dove troviamo il tratto più difficile.

Sicuramente gli antichi romani, con i loro cavalli e bighe, correvano a loro agio all’interno di questo ovale.

Noi podisti no. Sul selciato formato da noioso brecciolino, gli appoggi erano difficili e faticosi, tanto e vero che tutti cercavano di calpestare i tratti in erba, maggiormente affidabili. Non oso pensare se c’era la pioggia.

Alla fine della giostra trovo la partenopea Daniela Perna, che con uno scatto dei suoi, mi brucia al traguardo.

Tutto sommato sono soddisfatto, temevo di non poter fare la gara e di farmi male, e invece porto a casa un altro traguardo. 62 minuti e poco più il mio real time.

Qualche numero rilevato da Icron.

1566 podisti hanno tagliato il traguardo di via dei Cerchi, contro i 1829 dell’edizione 2018, con un percorso di 500 metri inferiore. Quasi il 15% in meno e non è una bella notizia.

Fra i maschi vince Roman Prodius. Il pupillo di LBM chiude con 33,32. Passa oltre un minuto e arriva Domenico Liberatore seguito mezzo minuto dopo da Tuomo Salonen.

Medaglia d‘oro al femminile per Camille Chenaux, dell Athletica Vaticana, per lei 38,35. Argento a   Karin Storbacka dopo 27 secondi e alla ramarra Irene Spaziani giunta a distanza ragguardevole, 42,49 il crono per lei.

Mi duole scrivere che la classifica a squadre è stata vinta dalla “run card”, e mi astengo da ogni considerazione!

Se invece parliamo di squadre vere, il discorso diverso.

Tre gruppi racchiusi in poca distanza.

Vince LBM con 140 arrivati, 4 in più della Podistica Solidarietà, mentre il GSBRun porta al traguardo 134 podisti. A distanza siderale le altre squadre.

E per farci i fatti nostri vediamo Marco Indelicato salire sul gradino più alto del podio con 37,03 ottenendo il primo posto di categoria. Gli fanno da cornice Emiliano Fossatelli con 38,19 con a ruota Umberto Nigri.

Tra le fanciulle primeggia Giada Valentina La Manna con 45,10, che precede di una manciata di secondi Martina D’Atria. Terzo posto per la grande Laura Antico che con 45,58 si aggiudica il primo posto della sua categoria.

 Mi rendo conto che i miei amici mi stanno aspettando. Ritiro dalle mani del Coach copie di “Meraviglioso o Stic” da recapitare a qualche podista mio concittadino e via verso casa.

Sarà stato un sacrificio la sveglia antelucana, ma stare a Civitavecchia poco dopo le undici e andare alla Ficoncella non ha prezzo. Dopo cinque minuti nella vasca con acqua termale  raggiungevo l’estasi.

Per la prossima settimana stop alle gare. È dura affrontare la maratona dell’Ara Pacis, senza avere 21 km nelle gambe.

Per me, e faccio copia e incolla di un pensiero scritto da Big Luciano, ovviamente se tutto precede regolarmente (grattatio non petita, accusatio manifesta!), prossimo appuntamento al Corri Colonna.

Forza bancari, Alè                                                                          

 

Paolo Fedele

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