Appia Run 22^ edizione – di Paolo Fedele

Nella nostra regione ci sono delle gare che hanno un intenso fascino. Consentitemi di citarne, tra le altre, due: la Tre Comuni, la Regina delle gare d’inverno, che oltre alle difficoltà del percorso, presenta, spesso e volentieri,  l’insidia del gran freddo. E poi l’Appia Run, che mi ricorda una canzone di Venditti che recita “c’è un cuore che batte nel cuore di Roma”.

Nel caso di questa gara, ci sono migliaia di piedi che battono le strade della storia di Roma.

Non disputata nel 2020, è una  gara che si disputa solitamente a primavera inoltrata e l’edizione 2021 viene recuperata, per i noti motivi, oggi.

Non senza dubbi e patemi d’animo. Mentre sto scrivendo, il popolo romano è chiamato a decidere di parte del proprio destino, ovvero chi deve essere il Sindaco.

Per questo motivo gli organizzatori, Roberto De Benedictis in primis, hanno temuto un ulteriore slittamento della gara. E in questi casi son dolori. Lo sappiamo bene noi del Comitato Organizzatore , che abbiamo dovuto posticipare di una settimana l’edizione della Roma Ostia del 2013. La gara pianificata il 24 febbraio, ma quel giorno erano fissate le elezioni politiche.

Notevoli i disagi, eufemismo, per noi del C.O. e per i podisti.

Però qualcuno mi deve spiegare per quale motivo nel nostro Paese si devono creare problemi e impedimenti  mentre  a Berlino, domenica passata, si è corsa la Maratona,  40esima edizione. E  nello stesso giorno in Germania si è votato per rinnovare la guida del paese, e parliamo di una nazione che è indiscussa guida dell’Europa.

Ma lasciamo stare la politica e parliamo della gara di oggi.

L’asprezza della gara non sta solo nella non usuale distanza di tredici km, o più, ma dal fatto che dovranno essere calpestati  ben 5 tipi di superfici che elenco: asfalto, sampietrini, che insieme fanno circa 10000 metri, basolato lavico (la pavimentazione dell’Appia Antica) lo sterrato della Caffarella e dulcis in fondo, ma solo per pochi metri, il tartan della pista del Martellini, alle Terme di Caracalla

Con l’Appia Run inizia per noi del GSBRun, il Trofeo della Ripresa,  una circuito di nove gare che ha lo stesso regolamento del  Trofeo Sociale. Per il nostro gruppo è un po’ come tornare a vivere.

Da queste colonne parte l’invito, diretto ai compagni di Squadra, a iscriversi numerosi  alle gare di  questo Trofeo

 

Mi è sempre piaciuto correre questa gara, ma i miei ben noti acciacchi, leggi tallonite,  hanno impedito dal 2016, la mia partecipazione quando poteva esserci, ci ha pensato la stramaledetta pandemia.

 

Memore dell’inconveniente accaduto in occasione della Maratona di Roma, ovvero, mancata sveglia, ho deciso di metterne due. Tutto ok non fosse per il fatto che una delle due l’ho fatta suonare un ora prima del previsto!!.

Vado su internet per vedere le previsioni meteo, per niente buone, davano corsa bagnata.

Poi leggo che il ponte di ferro nei pressi del quartiere ostiense ha preso fuoco. Vuoi vedere che è tornato il vecchio Nerone?

Insomma oggi Roma non si fa mancare niente: tornata elettorale, incendi, per fortuna c’è una bella gara podistica a regalare qualche sorriso.

Con queste considerazioni andavo all’appuntamento con i Michesi padre e figlio. Il primo un affezionato della Roma Ostia con numerosi premi di categoria vinti, il secondo, alla guida, ottimo podista e valoroso Vigile del Fuoco che mi tranquillizzava su quanto accadeva a Roma.

Ottima la scelta di collocare il Gazebo Sociale al Biscotto, si evitano assembramenti e c’è molto spazio intorno. A presidiare trovo Laura the President e Super Ignazio, con il pio Alex Oronzini a consegnare pacchi gara. e naturalmente non mancava Mr Simpatia Andrea Cacciani, che dopo aver dato il suo contributo alla giusta causa, volava a vedere Riccardino, l’erede, forte esterno destro delle giovanili della Ciampinese.

Scrutando il cielo, non si intravedono minacce di pioggia. Meno male.

Ringrazio Angelo Mazzoli che mi ha aiutato a collocare tra i lacci delle mie Hoka il chip Icron e via a socializzare.

Aspettiamo che lo speaker ci chiami per mettersi dietro lo striscione, anzi le vele che segnalano il punto di partenza. Prima parte la NC di 5000 metri, poi la gara principali, con i pettorali fino a cento ad avere la precedenza.

Parto insieme alla brava e bella Nadia Riccardi, con la volontà di partire a ritmi tranquilli, la gara è lunga e presenta, come già detto, molte difficoltà.

Poco meno di 1 km è già calpestiamo i sampietrini con pendenze variabili, cerchiamo di spingere in discesa per poi correre in modo conservativo in salita.

Arriviamo al pericolo tratto, per fortuna solo 250 metri, di asfalto lavico. Si rimpiangono i sampietrini, il che è tutto dire.

Poi un bel tratto in asfalto con pendenza favorevole, per noi sono i due km più veloci della gara con media intorno ai 5,10. E proprio in questo frangente incontriamo le Joelette. Una è condotta da Carlo Fornario e Paolo Galasso. Carlo mi esorta a superare all’arrivo la Riccardi. Ma mi ritengo un gentiluomo, prima le donne, e poi chi ha detto che alla fine della fiera le mie gambe girino bene? Si entra alla Caffarella, alla difficoltà del percorso si aggiunge il fatto della fastidiosa polvere che si alzava. Un goccetto, non di più, di pioggia avrebbe fatto bene.

Sono poco oltre  i 2,5 km sullo sterrato e vedo Nadia allontanarsi di qualche metro.

Gap che recupero quando torniamo sul fondo in pavè e siamo verso i novemila metri.

Torniamo su l’asfalto, un piccolo tratto sulla Colombo e poi andiamo nei pressi di Casa GSBRun, ovvero via Marco Polo. Qui il cambio di percorso che allunga di ben 600 metri rispetto alle edizioni precedenti. Sulla strada gli spettatori salutano il passare dei podisti e ringrazio Susan Bello per le fotografie e da me i complimenti per l’esordio di Domenico Pugliese, figlio di Susan e del nostro Bancario Sergio.

Mi attizza sempre l’arrivo sulla pista delle Terme, taglio il traguardo, preceduta dalla Riccardi, con il tempo di 1°11’55”. Saluto tra il pubblico il Coach De Luxe, al quale notifico che 10 anni fa, ci misi più tempo.

 

1452 gli arrivati. È assolutamente stucchevole proporre paragoni rispetto alle passate edizioni. La pandemia, il giusto obbligo del green pass e se vogliamo anche la tornata elettorale, non hanno fatto lievitare i numeri questa bella gara, organizzata bene dall’ACSI e da Roberto De Benedictis.

Ci riempiono d’orgoglio i risultati assoluti.

Vince il trevisano Stefano Ghenda con 44,36. Dopo 35 secondi arriva il nostro Danilo Martin e più staccato, 47,16 Matteo Forte. Per soli tre secondi il nostro Emiliano Carloni non sale sul podio.

Vittoria femminile per l’esponente del GSBRun, Brayan Gonzales che erma il tempo a 55 netti. A farle da contorno sono Angelina Cavaleri di Podist. Solidarietà e Stefania Gabrielli di Atlet La Sbarra. 55,51 e 56,14 im loro rispettivi tempi.

 

Classifica a squadre vinta da LBM del patron Gianfranco Balzano che vede arrivare 135 dei suoi pupilli. Seconda piazza per la Podistica Solidarietà con 129 arrivati e terza moneta per il GSBRun con 92 podisti che hanno tagliato il traguardo.

Ecco le  top 10 Bancarie con i tempi espressi in minuti.

Già detto dei primi due maschietti, il terzo posto è appannaggio di Umberto Nigri 48,24. Seguono

Fabiano Galassi 48,49; Nik Cardellini 51,11; Claudio Clementi 53,14; Marco Caponeri 53,55; Santo Santalucia 54,30; Pasqualino de Pasquale 54,52; Fabrizio Baldini 55,04.

Da 11 esima P.Luigi Ciardi 56,44; Ignazio Stefano Farina 56,58; Angelo Mazzoli 57,05; G.Luigi D’Alfonso 57,54; Antonio Di Massimo 59,14; G.Luca Petroni 59,42; Vincenzo Del Borrello 61,13; Francesco Gambacorta 61,19; Alberto Andrian 61,42; e a chiudere la Top 20 Armando M. De Sossi con 61,52.

Già scritto della vincitrice assoluta, medaglia d’argento a Laura Antico 62,49 e bronzo a Francesca Rea con 67,05. Seguono: Stefania Agliata con 70,10; Nadia Riccardi con 71,16; Alessia Tomassini con 75,46; Laura Duchi 78,50; stesso tempo per Lucia Cappellato; M.Laura Turco 81,54; M.Cristina Cicerchia 93,48; Teresa Cistaro 93,58; Antonia Catini 97,32; e dulcis in fundo Orietta Amicizia con 108,10, e le donne ci sono tutte.

Lasciatemi citare anche il tempo della mia bella nipote Cristina con 75,01. Dai Cristina, farai una bella Roma Ostia. Daje.

Con molta disciplina l’esercito di runner si avviano all’uscita dello stadio Martellini. Non ci sono affollamenti per il ritiro del ristoro ed è cosa buona e giusta.

A dare un impronta nettamente positiva al nostro ristoro ci ha pensato Manuel Arrigoni, che ci ha fatto assaggiare una delle sue famose crostate. Manuel a me fa piacere mangiare i tuoi dolci, ma farebbe ancor più piacere vederti gareggiare. Forza Manuel, DAJE.

Per il ritorno mi da un passaggio la mia concittadina Nora Guida. Si parla di corse e della prossima Roma Ostia che si corre tra due domeniche.

Allora, come disse Papa Woityla ai Romani: Damose da fa’.

Ciao GSBRun Alè!

 

Paolo Fedele

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