Ostia e Pilastrissima – di Paolo Fedele

Finalmente era ora. Riprende il nostro Campionato Sociale con la gara di Ostia.

Ma consentitemi di raccontare della “Pilastrissima” gara corso giovedì passato, facente parte del circuito “Corri in Tuscia”, con il mio eclettico amico Bruno Buzzi, organizzatore della gara, che ha corso la gara, vedi foto, in frac e tuba. Molti di voi ricorderanno che fu il mitico Alberto Tomba, che a Bormio nel marzo del 1995, al termine di una galoppata che ha portato lo sciatore emiliano a conquistare la Coppa del Mondo, disputò l’ultimo slalom in frac. E grazie a Bruno viene consentito di pubblicizzare, dallo speaker, la nostra gara del 20 ottobre prossimo, la Roma Urbs Mundi

 

Ringrazio i due Gianluca, Gori e Pierdomenico, che mi hanno accompagnato a Viterbo.

Atmosfera di festa al quartiere Pilastro, in una Viterbo ormai protesa ai festeggiamenti di Santa Rosa, la fama del trasporto della Macchina con la Santa ha ormai varcato gli Italici confini.

A scavare nel mio passato podistico, e sono scavi secondi solo a quella della Val Susa, croce e delizia a seconda di quale parte politica si vuol vedere, vado al 2008. Da li partì, dopo la mia partecipazione alla Pilastrissima il percorso che mi portò a partecipare alla prima Roma Ostia, alla prima Maratona e poco dopo, a fine aprile, all’ingresso nella grande famiglia del GS Bancari Romani.

44 minuti e poco più, corsi senza forzare, seguendo i dettami del Coach, in un percorso composto da 4 giri di due km, un paio dei quali corso con Cristina e Rosella, due podiste con la maglietta gialla, naturalmente anche alle due donzelle, ho magnificato la RUM.

Vince la gara Umberto Persi con 25,39. Tra le donne trionfa l’orvietana Antonella Bellitto, crono per lei 32,01.

Buon il pacco gara, come i ristori durante gara e il pasta party finale. Insomma ottima l’organizzazione: Chapeau

Torno a casa soddisfatto, era tanto che dovevo fare gare e spero di continuare.

 

E veniamo a oggi.

Con la Corsa per l’Ambiente, in quel di Ostia, riprende il Campionato Sociale, il che significa che per l’estate calano inesorabilemente i titoli di coda. Un estate molto particolare per me. È la prima da dipendente INPS, dopo 38 stagioni a far partire turisti per la Sardegna ed è anche la prima senza mamma Francesca che è volata in cielo. Sono certo che insieme a Salvatore mio padre, da Lassù farà tifo per il GSBrun.

 

Di buon ora arrivo con treno-metro all’Eur, dove trovo Daniela Gasperoni, “la Sora Bionda” che mi porta alla location di Castel Fusano. Il parcheggiare l’auto non proprio vicino all’area Gazebo, ci obbhliga a un primo Warm Up e continua a fare un gran caldo.

Il solito Dream Team a gestire le operazioni di consegna pettorali, sotto l’occhio attento del Coach De Luke, in splendida forma. Non oso immaginare come nfaremo senza di loro.

Ed è un 1 settembre di genetliaci. Il Pio Alex Oronzini e Sergio Pugliese, spengono le candeline. Happy birtyday

Qualche veloce foto e insieme a Zio Carlo Pica e la di lui figlia Federica, mi appresto a un non corposo riscaldamento.

Partenza posticipata di qualche minuto e lemme lemme ci avviamo al passaggio davanti ai Gazebo con Big Luciano che mi dice che sono partito troppo forte. Colgo un pizzico, efemismo, di ironia nelle sue parole. Si andava a 6 a km, ma che volete, ci si vedeva dopo tanto tempo, e con i compagni di squadra si raccontavano le passate vicende estive un po’ come quando si incontano i compagni nei banchi di scuola.

La gara è resa più ostica a causa del caldo che unitamente a una forte umidità, crea un mix micidiale per noi podisti.

Do un incedere maggiore alla mia andatura. Seguono 5 km intorno ai 5,30 superando molti compagni di squadra che in altre occasioni sono avanti a me, segno evidente che costoro, la bella stagione, se la sono goduta appieno.

Gli ultimi km insieme al triatleta Massimo Maurizi, correndo ben sotto i 5,30 e tagliando il traguardo una manciata di secondi meno i 51 primi. Evidente la soddisafazione da parte mia, che un poco, ma molto poco, ha mitigato l’amarezza per quanto è successo la sera precedente poco prima delle 23, allor quando Kulibaly ha indirizzato il pallone nella propria porta, regalando la vittoria alla squadra bicolore. (manco la voglio nominare).

Un dato cronometrico che mi conforta e mi stimola a mettere legna nella gambe, senza però esagarare.

La prima cosa da fare è procurarsi dell’acqua. Il caldo, va fronteggiato.

Un po di numeri, incombenza che saprà meglio, ne sono certo, assolvere meglio di me , il nostro Direttore Tecnico.

632 gli arrivati contro i 745 dell’edizione 2018. Un brusco calo del 15% dovuto, si suppone, al gran caldo e magari agli ultimi giorni di vacanze di molti podisti.

Podio maschile appanaggio, per le prime due piazze, alla LBM di patron Balzano, ovvero Roman Prodius e Gian Pietro Atanasi. Terza moneta per Francesco Amadori, non quello della pasta all’uovo,ma della Lital.

Donne: medaglia d’oro e terza assoluta, per Sofiya Yaremchuk della Scavo Italia che ha preceduto Sara Carnicelli dell’ Atletica Vaticana e Elisabetta Beltrame, che con il terzo posto, ha completato la più che lusinghiera prova della LBM.

 

Tra le squadre vittoria per il nostro gruppo, che portando 96 atleti al traguardo supera di dieci unità la squadra del Amatori Villa Pamphili. Molto staccati, al 3° posto, la Runners for Emergency.

E’ un copia e incolla della classifica dello scorso anno, con il GSBrun che aveva piazzato all’arrivo, 106 podisti.

Fra i nostri boys spiccano Nik Cardellini e Marco Indelicato, piazzatisi nei primi dieci assoluti, con Emilano Fossatelli in terza posizione.

Fra le nostre ragazze primeggia Luminita Lunga, settima assoluta. Le fanno da corollario Valentina Giada La Manna e Loredana Berardinelli.

Comunque un bravo a tutti i nostri 96 arrivati, sottoscritto compreso!

Giunge il momento di prendere la strada del ritorno e ringrazio Massimo Maurizi che accompagnandomi all’Eur, mi ha consentito di raggiungere con ampio anticipo la stazione Ostiense laddove un treno mi ha riportato alla mia Civitavecchia.

Qualche giorno orsono il Caoch De Luxe mia ha inviato un messaggio esortandomi a non mollare.

Fra me e me pensavo di non conoscere il significato di questo verbo, come del resto i compagni del GSBrun.

In questi giorni c’è un grande uomo di calcio, grande giocatore prima e ottimo allenatore adesso che non vuole mollare.

Forza Sinisa, Alè!

 

PAOLO FEDELE

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